Mille vaccini ai non sanitari
«Ma lavorano in corsia»

I numeri sulle dosi distribuiti dall’Asst Lariana

Dai vertici del Sant’Anna arriva la conferma: quasi mille vaccini sono andati a personale non sanitario. Ma, si sottolinea in una nota, si tratta pur sempre di dipendenti che lavorano in corsia. O, comunque, a contatto con i pazienti o con gli utenti dell’ospedale.

L’Asst Lariana, dopo le richieste de La Provincia, ha scorporato meglio le categorie delle persone finora vaccinate nel Comasco per fare luce sui tanti soggetti non sanitari già coperti.

I numeri

«Le dosi somministrate al 27 gennaio sono 10.636 – spiega l’ex azienda ospedaliera – di cui 2.268 sono state consegnate a 18 Rsa delle 56 presenti nel territorio, altre 1.794 sono andate agli ospedali privati accreditati. Le 6.574 dosi somministrate direttamente da Asst Lariana sono così suddivise: 5637 a personale sanitario, pari all’86% e 937 a personale non sanitario, il 14%».

La responsabilità delle dosi consegnate a Rsa e privati spetta alle stesse strutture, una volta fatta formazione e tutoraggio. Sempre al 27 gennaio sono stati somministrati 1.049 richiami. In totale le dosi Pfizer arrivate al Sant’Anna sono 19.940.

«Nell’ambito del personale sanitario vaccinato da Asst Lariana – spiega sempre l’ex azienda ospedaliera - 238 sono medici di medicina generale, 47 pediatri di libera scelta, 19 guardie mediche e 16 medici delle unità speciali anti Covid. Sul fronte di Asst Lariana, il personale dipendente sanitario vaccinato ammonta a 2.555 unità, cui vanno aggiunte altre 432 vaccinazioni ai collaboratori sanitari, non direttamente dipendenti, ma operanti organicamente all’interno degli ospedali. Sono 534 i lavoratori dipendenti non sanitari vaccinati, cui vanno aggiunti altri 232 collaboratori sempre non sanitari, afferenti alle cooperative che lavorano nelle strutture ospedaliere».

Tradotto, i lavoratori della mensa, delle pulizie, della vigilanza. Una grande fetta di dosi vaccinali è andata alle associazioni di primo soccorso. «Per quanto riguarda i dipendenti e i volontari dell’area emergenza urgenza, l’Areu, le varie croci – scrive l’Asst Lariana – e i volontari operanti all’interno degli ospedali sono 2187 quelli vaccinati. Sono 143 gli studenti vaccinati dei corsi di laurea in medicina e chirurgia e delle professioni infermieristiche, tirocinanti negli ospedali della rete lariana. Infine sono stati vaccinati 171 dipendenti dell’Ats Insubria».

Le direttive regionali

L’Asst Lariana specifica che la prima fase dalla campagna, stando alle direttive della Regione, prevedeva di coprire non solo i medici, le Rsa e gli ospedalieri, ma anche i non sanitari che lavorano nell’ambito ospedaliero. Amministrativi, tecnici e operatori dei servizi in appalto.

«È di tutta evidenza – scrive l’Asst - che le strutture sanitarie senza l’apporto di ciascuna di queste componenti, non possano essere in condizione di operare e quindi di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini».

Seguiranno nella successiva fase farmacisti, libero professionisti, dentisti, comunità psichiatriche, centri diurni, sanitari militari e polizia di Stato, informatori scientifici del farmaco. Poi dal 26 marzo si partirà dai più anziani, gli over 80. Ulteriori e più specifiche informazioni sono state chieste alle autorità sanitarie ed è attesa nella giornata di oggi anche una risposta dall’Ats Insubria. Quanto alla partenza a rilento della campagna vaccinale è sempre l’Asst Lariana che ribadire che «i vaccini non sono arrivati alle scadenze prefissate e neppure nelle quantità ipotizzate».

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