Motorizzazione, così l’ex direttore
falsificava gli esami per le patenti

La foto che prova i falsi commessi dall’allora numero uno di via Tentorio - Altre tredici camionisti condannati dal giudice

Giunto il momento di consegnare le risposte al test, Antonio Pisoni afferrava foglio e penna e terminava il lavoro del candidato che aveva evitato di rispondere alle domande di cui non conosceva la soluzione.

Volendo parafrasare il pubblico ministero Massimo Astori, che ieri ha portato davanti al giudice l’ennesimo rivolo dell’inchiesta condotta dalla polizia stradale di Como sulle tangenti pagate all’ex direttore della Motorizzazione per truccare le carte a favore di alcune scuole guida (e dei loro candidati), è un caso più unico che raro avere il video di un falso in atto pubblico.

Quel video è diventato parte integrante dei numerosi fascicoli aperti dalla Procura. Nel fermo immagine che pubblichiamo in pagina si vede l’ex direttore di via Tentorio, Pisoni, mentre completa il test al posto del candidato.

Il test con il trucco

Ieri, davanti al giudice delle udienze preliminari Massimo Mercaldo, sono comparsi gli avvocati di 27 camionisti accusati di concorso in falso in atto pubblico per aver conseguito l’abilitazione speciale al trasporto di sostanze e merci pericolose (il cosiddetto Adr) senza aver alcun onere di prepararsi adeguatamente per sostenere l’esame davanti alla Motorizzazione.

Ai camionisti (ha appurato l’indagine di Procura e polizia stradale) bastava iscriversi a due autoscuole comasche (la Catelli e l’autoscuola Luigi) per avere la certezza di passare l’esame. Per ogni candidato Pisoni veniva retribuito con 50 euro, indipendentemente che fosse o meno aiutato a passare l’esame.

Le telecamere piazzate dagli investigatori della sezione giudiziaria della polstrada avevano ripreso non solo l’allora direttore intento a riempire le risposte lasciate in bianco dai candidati, ma anche gli stessi candidati che - a fronte dell’assoluto divieto di conversare e copiare - si assembravano per scambiarsi idee e suggerimenti sulle risposte da dare, senza che nessuno intervenisse.

Patteggiamenti e condanne

Ieri undici camionisti hanno scelto la via del patteggiamento con pene - per falso in atto pubblico - tra gli 8 e i 10 mesi. Altri due hanno scelto il rito abbreviato e sono stati condannati a 10 mesi uno e a un anno, 4 mesi e 20 giorni l’altro.

Gli altri 14 imputati sono stati invece mandati a processo.

Per i falsi connessi con gli esami per l’abilitazione al trasporto di merci pericolose Pisoni ha già subito una condanna a 6 anni e 8 mesi in abbreviato, ridotta a cinque anni in appello e quindi diventata definitiva. A questa pena si aggiunge una condanna a 8 anni e 10 mesi di carcere inflitta nel luglio dello scorso anno in abbreviato per l’accusa di corruzione, ovvero per le mazzette intascate per truccare esami, revisioni, verifiche.

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