Multa ai giovani skaters: continuano le polemiche

La protesta L’Unione degli studenti contesta l’intervento della polizia locale sul sagrato di San Francesco: «Così è repressione»

«Basta reprimere la socialità». Doppia presa di posizione da parte dell’Unione degli studenti di Como: da una parte si schierano contro il divieto di consumare alcolici sul suolo pubblico in tutto il territorio comunale, una misura proposta dal sindaco Alessandro Rapinesee che dovrà passare al vaglio del consiglio comunale. Dall’altra, condannano la multa data ai cinque skaters di Como di fronte a San Francesco.

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«Questi provvedimenti - scrivono su una nota - sono l’ennesimo esempio di una città che vieta la libertà e la socialità e che fa di tutto per proteggere i profitti di chi sul nostro divertimento ci guadagna». La denuncia dei ragazzi ha lo scopo di «opporsi a un modello di socialità che vive di consumo e spese, un modello di socialità sempre più borghese e sempre più incentrata su logiche di profitto». In aggiunta, «criticano duramente la strumentalizzazione dello skate park in campagna elettorale di cui dopo le elezioni non c’è stata alcuna notizia».

Nelle motivazioni scritte sul verbale della polizia locale si dice che le cinque multe sono state date perché, utilizzando lo skateboard in largo Spallino le persone recavano danni «ai manufatti, creando molestie o pericolo ai pedoni in transito». Ma, i cinque ragazzi che hanno ricevuto la sanzione di cinquanta euro a testa contestano le motivazioni e, rispondendo, dichiarano di essere lì perché «è l’unico posto adatto per fare skateboard».

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