Multato al confine in Ticino. L’ira di Sgarbi contro gli svizzeri

Al parlamentare 500 euro di sanzione. Sulla sua auto il lampeggiante acceso ma era ancora in Svizzera

«Mai piu’ in Svizzera, mai piu’ in Canton Ticino». In sette minuti di video - poi rimosso dopo aver totalizzato in pochi minuti quasi 700 visualizzazioni - il critico d’arte e deputato Vittorio Sgarbi ha cannoneggiato contro la Confederazione, rea di averlo tenuto “in stato di fermo” in dogana.

Il motivo di questo brusco stop di ritorno dal Film Festival di Locarno? L’autista di Sgarbi avrebbe azionato il lampeggiante sull’auto a una manciata di metri dal valico, ma ancora in territorio ticinese. Da lì il “fermo” da parte di quattro agenti della cantonale, accompagnato dalla richiesta di rimanere «seduto in automobile» in attesa degli accertamenti di rito. La vicenda si sarebbe conclusa con una sanzione pari a 500 euro.

Ai 2,3 milioni di follower, Vittorio Sgarbi ha fatto sapere di aver riflettuto sul fatto che “si puo’ stare nella propria vita senza andare in Svizzera”. «Mi spiace per il mio amico Mario Botta» ha aggiunto il critico d’arte. Non è dato sapere in quale valico sia stato fermato Vittorio Sgarbi (potrebbe trattarsi di Chiasso-Brogeda), che comunque ha annunciato di aver contattato l’ambasciatore svizzero. Poi la constatazione: «Sulle auto della polizia ticinese c’è scritto: “Per un Ticino più sicuro e più accogliente. Più sicuro forse. Più accogliente no». Da qui nuovamente la dichiarazione: «Non andrò più in Svizzera». Poi il video è scomparso dalla bacheca di facebook.

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