Nidi, nuove regole: esclusi 154 bambini
La lista d’attesa diventa lunghissima

Cambia per il Covid il rapporto tra educatori e iscritti. L’assessore Bonduri: «Preoccupata, vediamo cosa dirà il Governo». I sindacati: «Assunzioni»

Asili nido, 154 famiglie in lista d’attesa. Con il nuovo rapporto educatore bambino per le norme Covid la fila fuori dai nove nidi rimasti in attività a Como è lunghissima. Il personale non basta. Già l’anno scorso comunque c’erano 109 domande inevase e il Comune aveva promesso di risolvere il problema grazie a nuove assunzioni, che però sono state soltanto precarie. L’assessore alle Politiche educative Alessandra Bonduri ha informato il consiglio comunale di un problema non di poco conto.

Solo 47 posti

«Con il rapporto un educatore ogni sei bambini possiamo accogliere esattamente cento bambini – ha spiegato l’assessore – comprensivi dei cinque trasferimenti. In lista d’attesa restano quindi 101 domande, in linea con l’anno scorso quando fuori dalle graduatorie c’erano 109 bambini. Ma con il rapporto educatore bambino uno a cinque, stante le norme anti contagio, ad oggi possiamo accogliere solo 47 bambini, sempre al netto dei trasferimenti. Con una lista d’attesa lunga 154 domande. Sono pronta ad assumermi con la massima trasparenza le mie responsabilità, ma sono molto preoccupata. Attendiamo dal Governo istruzioni e novità». Le regole da qui a settembre potrebbero cambiare. Il decreto regionale in teoria prima del Covid ammetteva anche il rapporto educatore bambino uno a otto. «Ma serve fare un conto realistico – replica Bonduri - e attento stante l’attuale situazione». Di conseguenza le graduatorie dei nidi pubblicate ieri sono provvisorie essendo state stilate su una base ipotetica.

Certo le famiglie avrebbero bisogno di certezze. Le domande con pari punteggio verranno estratte a sorte e ci sono nidi che possono accogliere pochissimi posti. Facendo il conto dalle graduatorie pubblicate sul portale del Comune, sommando le sezioni piccoli e grandi, le domande in attesa sono di più, addirittura 215. Al nido di Albate ci sono 23 domande inevase, in via Giussani 36, via Italia Libera 24, Lora 9, Monte Olimpino 11, via Palestro 40, via Passeri 16, Sagnino 12, via Zezio 44. Il numero però va scremato dalla prima e dalla seconda scelta, le famiglie che hanno optato anche per un secondo nido.

Le norme anti contagio

Le norme anti Covid sono ferree, i gruppi di bambini devono stare separati e isolati, gli educatori non possono scambiarsi, i genitori devono avere fasce d’ingresso divise. «Sì, ma il Comune ha grandi responsabilità – dice Alessandra Ghirotti funzione pubblica Cgil – ogni anno le liste d’attesa tornano. L’anno scorso avevano promesso grandi assunzioni, ma erano tutte educatrici il cui contratto scadeva a giugno. Salvo due indeterminati a fronte di cinque pensionamenti. L’amministrazione ci ha assicurato che ci sarà un nuovo concorso, anche a tempo indeterminato, dovrebbe concludersi per settembre. All’ultimo minuto con la ripresa delle attività nei nidi, dando quindi alle famiglie risposte tardive». «Le nuove disposizioni di sicurezza per fronteggiare il virus – commenta Vincenzo Falanga segretario della funzione pubblica Uil - impongono un ripensamento delle modalità di lavoro. Questo concetto è ancora più importante nei servizi dedicati alla persona e ai nostri bambini. Il cambiamento organizzativo va supportato da un piano straordinario di assunzioni perché ad oggi si rischia di lasciare fuori da questi servizi molte famiglie, mettendo in difficoltà mamme e papà».

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