Non si può uscire di casa, ma ok all’estero
E qualche comasco parte per le vacanze

Il caso I viaggi per turismo, con tamponi e quarantena al ritorno, fuori dall’Italia sono consentiti. Le agenzie: «C’è chi ha prenotato l’aereo». Una gita sul lago, invece, con le regole attuali è vietata

Con la zona rossa non si può uscire di casa, se non per motivi di salute, lavoro e necessità (bisogna in ogni caso allontanarsi il meno possibile dalla propria abitazione), ma si può andare all’estero come turisti.

Non siamo di fronte a migliaia di comaschi che sono partiti in vacanza per il ponte pasquale, ma il paradosso nelle normative esiste davvero e così qualcuno ne ha approfittato per fare i bagagli

Cosa prevede la legge

Lo spiegano bene le agenzie viaggi presenti in città. Basta collegarsi sul sito del ministero degli Esteri “viaggiare sicuri”. C’è un questionario molto semplice che chiede ai cittadini dove vogliono andare e per quale motivo, tra le opzioni una delle possibili caselle su cui cliccare è “turismo”. Restiamo all’interno dei confini europei, diciamo Francia, Spagna, Grecia, evitando mete troppo lontane e azzardate. Bene la risposta offerta da ministero è la seguente: «In base alla normativa italiana, lo spostamento è possibile». Certo il viaggio resta “sconsigliato”. «Sì, però è un controsenso – racconta Maria Grazia Baretta, titolare di “Tourismando” in via Bellinzona – poiché in zona rossa, salvo deroghe, quasi non possiamo andare a trovare i nonni e invece andare all’estero è lecito. Lo dice lo Stato: sono le solite regole all’italiana. Qualcuno che è partito c’è davvero. Hanno prenotato il volo e l’hotel, oppure hanno preso solo l’albergo e si sono avventurati in macchina. Chiedono informazioni a noi e poi viaggiano fai da te. Non escludo che qualche agenzia venda anche dei pacchetti, ma in genere per noi è difficile con le attuali regole assistere i clienti, resta una responsabilità di fondo. Noi lavoriamo principalmente per i professionisti che hanno la reale esigenza di viaggiare per lavoro». Qualcuno però è partito per le vacanze. «Sì, si informano sulle regole, ci chiedono i preventivi – dice ancora Baretta – e poi partono».

Anche diverse grandi catene e agenzie offrono dei pacchetti tutto compreso per viaggiare “Covid free”, per esempio alle Canarie. Tamponi, controlli e quarantene comunque non incoraggiano alle vacanze di massa. Infatti da “Bluvacanze” di piazza Pinchetti sottolineano come in zona rossa, ma in generale durante tutto il 2020 il comparto abbia subito un forte blocco. Lo conferma anche “Il Grande blu” di via Varesina che con l’ultimo lockdown ha momentaneamente fermato l’attività. Eppure, nero su bianco, partire non è vietato. Ecco come. Serve sempre un’autodichiarazione.

All’ingresso, per esempio alla frontiera francese e spagnola, viene chiesto l’esito negativo di un tampone molecolare, non rapido, effettuato nelle 72 ore precedenti a partire dagli 11 anni.

Difficile, ma non impossibile

Stessa cautela al ritorno, oltre al tampone occorre fare una quarantena a casa di cinque giorni con un successivo test al termine. Quindi viaggiare è difficile, ma non è impossibile. Come noto invece in questi giorni di festa a parte gli spostamenti lavorativi e la visita ad un parente una volta al giorno massimo in due senza contare i figli, oltre alla deroga sulle seconde case, le norme anti Covid in zona rossa fanno divieto di uscire di casa se non si ha un motivo valido per farlo.
S. Bac.

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