Parco di Villa Giovio aperto al pubblico
Vertice in Comune, svolta più vicina

Breccia A Palazzo Cernezzi i referenti della società proprietaria dello storico complesso . L’amministrazione punta a ottenere l’area verde, l’immobile potrebbe essere venduto

Sembrava uno di quegli argomenti finiti nel dimenticatoio, un sogno destinato a rimanere tale per chissà quanti anni ancora. E invece si riaccende la speranza rispetto all’apertura al pubblico del parco di Villa Giovio, a Breccia.

Nelle ultime ore i referenti della società proprietaria del compendio hanno fatto visita a Palazzo Cernezzi per recuperare una serie di documenti nell’ottica di un progetto di valorizzazione della dimora neoclassica, capolavoro di Simone Cantoni. Della questione si sta occupando, in particolare, Elisabetta Spitz, architetto e amministratore delegato della Invimit, società che fa capo al ministero dell’Economia e si occupa proprio di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico attraverso fondi di investimento (Villa Giovio è inserita nel fondo i3-Inail, di proprietà dell’Inail e dello Stato).

Nel documento pubblicato sul sito della stessa Invimit si parla di una superficie del compendio pari a 5.447 metri quadrati e si ipotizzano come destinazioni della villa «uffici» e «albergo». Viene sottolineata la necessità di riqualificazione e restauro, come tipologia di investimento si citano «vendita» e «affitto». La villa risale al 1790 e prima di assumere le forme attuali era una casa padronale di proprietà della famiglia Giovio, annessa a una proprietà terriera.

Ma, al di là del destino dell’immobile,il Comune punta - come detto - a ottenere l’utilizzo dell’area verde, uno splendido parco chiuso da anni e non attrezzato.

Nel novembre del 2013 era stata anche approvata in consiglio comunale una delibera di indirizzo: chiedeva alla giunta di accordarsi con l’Inail per la «restituzione alla città dello spazio verde attiguo alla villa, attestato sulla Varesina alta, con la predisposizione di un piano di fattibilità economica che tenga conto delle spese di manutenzione e la definizione di un’apposita convenzione per la gestione.

La delibera di indirizzo era stata portata in aula dai gruppi di maggioranza (in prima linea da tempo c’è la consigliera del Pd Patrizia Lissi) ma aveva ottenuto diversi consensi anche dai banchi dell’opposizione. Poi non si era più saputo nulla. Ora il tema torna in primo piano e si apre qualcosa in più di uno spiraglio. Per la gioia dei tanti cittadini - alcune centinaia - che avevano firmato la petizione che sollecitava la riapertura della porzione di parco autonoma rispetto alla villa. Tre anni fa c’era stata una prima accelerazione tanto che associazioni e sindacati avevano contattato il Comune dicendosi disponibili a occuparsi del parco a titolo gratuito.

Ma l’obiettivo della riapertura del “polmone verde”, nonostante l’ottimismo iniziale, non era stato raggiunto. Questa potrebbe essere la volta buona.

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