Parte il reddito
di cittadinanza
«Rischio caos»

Da mercoledì si potrà fare domanda. Secondo le stime lo otterranno 11mila famiglie. Timori nei Caf: «Casi non chiari e tempi lunghi»

Scatta l’ora del reddito di cittadinanza e i Caf arruolati per l’operazione a partire da mercoledì 6 marzo temono l’assalto. Anche perché si stima che potenziali beneficiari siano almeno 11mila famiglie, in provincia di Como. Ma potrebbero presentarsi molte più persone, visto che regna ancora troppa confusione sulle modalità e sui calcoli. E poi c’è la pensione di cittadinanza, sul cui impatto c’è ancora maggiore caos.

La paura di sindacati e Acli - con i loro Caf incaricati in extremis di occuparsi della materia, ma già tempestati di richieste per calcolare l’Isee da inizio anno - non è solo legata all’afflusso di persone, tra l’altro proprio mentre si è al lavoro già per i 730. Fa tremare l’aspetto dei molteplici casi presentati, non sempre con una risposta sicura al primo colpo. E la consapevolezza che qualcosa potrebbe ancora cambiare nelle prossime settimane. Non solo: sarà durissimo far capire che, dal momento della presentazione, non si ottiene in modo automatico il beneficio. La via sarà lunga, potrà richiedere un mese se non di più, a causa delle verifiche e dei vari passaggi. Compresa la sottoscrizione della disponibilità immediata al lavoro e del patto del lavoro.

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