Polo dell’emergenza (non in seguito a traumi) in centro città. Ecco l’obiettivo del progetto Valduce

Sanità Il 95% dei ricoveri nell’area medica arriva dal Pronto soccorso. L’ospedale di via Dante intanto da questa estate aggiungerà 30 posti letto

Un grande poliambulatorio per presidiare il centro città, già oggi il 95% dei ricoveri nell’area medica del Valduce arriva dal reparto di emergenza urgenza. L’ospedale di via Dante vuole costruire una palazzina per ospitare un nuovo Pronto soccorso, tempo due anni il Valduce tra l’edificio centrale e il parcheggio punta ad aprire una nuova grande porta per le ambulanze. L’obiettivo della Congregazione che regge le sorti dell’ospedale è rispondere a una delle principali richieste della cittadinanza. Oggi i Pronto soccorso sono sovraffollati, gli spazi sono stretti, spesso i pazienti attendono notti intere sulle barelle. Ma per gli ospedali gestire un reparto di emergenza è molto faticoso e poco remunerativo.

Soprattutto anziani

Vero è che il 95% dei pazienti poi ricoverati nell’area medica del Valduce arriva proprio dal Pronto soccorso. Si tratta soprattutto di pazienti anziani, residenti in città che si auto presentano. Circa il 75% dei casi entra con un codice bianco oppure verde, dunque si tratta nella scala delle urgenze di malati con bisogni di cura lievi. Il Valduce al primo piano della nuova palazzina, sopra al Pronto soccorso, vorrebbe allestire degli ambulatori. Fornendo al reparto di emergenza anche gli strumenti per la prima diagnostica, come Tac, ecografia, insomma ciò che serve per gli approfondimenti di base del caso. Nel corpo centrale dell’ospedale il Valduce ha quasi tutte le specialità mediche. Medicina, chirurgia, pneumologia, cardiologia, oncologia, ematologia e emodinamica. E ancora gastroenterologia, anatomia patologica, neurologia e radiologia, presenti anche gli interventisti. Chiusa la scorsa estate la pediatra, resta la neonatologia, la ginecologia e il reparto materno infantile, con le ostetriche pronte a seguire anche a casa le neo mamme.

Fatta eccezione per alcune specialità, peraltro molto vantaggiose economicamente, come oculistica, ortopedia o urologia, il Valduce è capace di trattare quasi tutti i bisogni di cura volendo aprire un più innovativo e spazioso Pronto soccorso. In centro città. Nei reparti da questa estate l’ospedale allestirà trenta letti aggiuntivi rispetto ai 310 totali, compresa Villa Beretta a Costamasnaga.

Trentamila accessi all’anno

Oggi gli accessi al Pronto soccorso del Valduce all’anno sono oltre 30mila, al Sant’Anna sono più di 70mila. L’ospedale dell’Asst Lariana ha una vocazione più legata all’emergenza, ai codici rossi e alla grande chirurgia, disponendo di oltre 500 letti. A San Fermo è atteso a breve l’inizio dei cantieri per allargare proprio il Pronto soccorso. I due principali presidi ospedalieri fatte le dovute distinzioni d’utenza e di capacità potrebbero così meglio compensarsi, con due Pronti soccorsi finalmente più efficienti. Resta, purtroppo, il nodo della mancanza del personale. La carenza di specialisti investe in particolare i medici dei reparti di emergenza urgenza. Un vuoto a cui Como, se davvero vuole migliorare i Pronto soccorso, dovrà trovare un rimedio.

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