Cronaca / Como città
Venerdì 14 Dicembre 2018
Prende la multa e inveisce sul web
contro la polizia svizzera
Licenziato frontaliere (
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)
Denuncia discriminazione e trascende in minacce. La Cantonale lo preleva dal posto di lavoro
E’ stato licenziato il lavoratore frontaliere finito nel mirino delle forze di polizia ticinesi per un post al vetriolo su Facebook. Dopo il caso clamoroso della giovane frontaliera - una laurea in Ingegneria gestionale al Politecnico - licenziata dall’azienda di Bioggio per cui lavorava per aver scaricato la propria rabbia sui social network per una multa presa a Lugano, l’altroieri un altro lavoratore italiano ha pubblicato post velenosissimi in seguito a una multa della polizia di oltreconfine. E questo gli è costato il posto di lavoro.
Lo sfogo, se così si può definire, appare ancor meno difendibile di quello dell’ingegnere licenziato, perché di fatto contiene minacce. Nel frattempo, meno di 24 ore dopo aver postato frasi offensive nei confronti dei poliziotti svizzeri (”Vi giuro che quando vado in pensione vi ammazzo tutti sbirri svizzeri b...”) - rei di averlo multato “per aver guardato due secondi il cellulare” - il frontaliere - come riporta il sito ticinolibero.ch - ieri mattina e’ stato prelevato dalla cantonale all’azienda Rapelli di Stabio dove lavora e accompagnato in gendarmeria per un verbale. Anche diversi politici ticinesi stanno seguendo da vicino la vicenda.
Alla fine, l’uomo è stato licenziato: questo il comunicato diffuso dall’azienda Rapelli - pubblicato dal sito ticinolibero.ch -
“A seguito dell’incresciosa vicenda che vede protagonista in negativo un proprio dipendente, il quale sul proprio profilo Facebook personale ha rivolto insulti e pesanti minacce all’indirizzo delle forze dell’ordine, Rapelli SA ha prontamente reagito e tiene pertanto a comunicare che:
• Simili comportamenti sono incompatibili con la cultura aziendale della Rapelli SA e con i valori su cui essa si fonda
• L’azienda ha offerto la massima disponibilità e collaborazione alle nostre forze di polizia per chiarire i termini della vicenda con il diretto interessato
• Come si conviene in uno stato di diritto, è stato dapprima verificato che il collaboratore in questione fosse effettivamente l’autore del vergognoso gesto
• Appurato questo aspetto, abbiamo deciso il licenziamento immediato del collaboratore visto che questi comportamenti non sono assolutamente tollerati
Rammaricandosi per l’accaduto, che coinvolge un collaboratore fino a oggi irreprensibile per comportamenti e qualità del lavoro, Rapelli SA considera il licenziamento come un provvedimento inevitabile vista la gravità dei fatti. Fatti da cui la Rapelli si dissocia, auspicando di non dover più assistere ad episodi del genere, non solo all’interno della propria azienda ma in generale”.
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