«Questo è il Governo dell’inciucio»
La rabbia comasca sul prato di Pontida

Tra eletti e militanti - Stato maggiore locale al completo, «Il patto tra i grillini e Renzi sarà spazzato via dal voto»

La Lega a Pontida è pronta a passare all’incasso. Dopo qualche settimana di disorientamento i leghisti comaschi hanno partecipato in massa al tradizionale raduno ritrovando fiducia nel partito e nel suo osannato leader, Matteo Salvini. Nel grande prato di Pontida i militanti lariani, guidati da Nicola Molteni e Alessandra Locatelli, hanno espresso rabbia, nei confronti del premier Conte, verso gli ex alleati grillini, verso i democratici accusati di avere fame di poltrone. Sono però tutti convinti che aver staccato la spina al governo sia stata la mossa giusta per fare presto incetta di voti e spazzare via Pd e M5S. «La presa di posizione di Salvini visto l’attuale governo mi sembra sia stata apprezzata – ragiona Adriano Caldara, il vice sindaco di Como - l’esecutivo è nato talmente rapidamente tra due partiti sempre agli opposti che è davvero difficile da difendere».

«I militanti e la grande maggioranza dei cittadini hanno capito già tutto – dice il sottosegretario regionale Fabrizio Turba – hanno cercato di farci passare per fessi, ma questo patto inventato in fretta tra gli incompetenti molesti grillini e Renzi ha il solo scopo di escludere la Lega. Ma la Lega tornerà ancora più forte». “Elezioni elezioni”, “libertà libertà”, “al voto al voto”, così ha scandito la folla fino all’arrivo di Salvini sul palco. «Oggi senza sette ministeri celebriamo la nostra vittoria - ha detto il leader della Lega – avremmo perso se avessimo tenuto le poltrone senza fare quel che avevamo promesso. Ci riprenderemo tutto con gli interessi tra qualche mese».

Sempre se democratici e grillini non riusciranno a resistere all’interno del palazzo. «Ma no, c’è già aria di casino – spiega Mandell, al secolo Armando Valli, il più storico partecipante di Pontida della Lega targata Como – la rabbia per l’inciucio è grande. Le prossime elezioni parleranno chiaro, non credo che questi dureranno tanto. Ho già sentito i miei amici di Lampedusa, sbarchi e clandestini sono una leva nelle nostre mani». Le scadenze elettorali più imminenti sono nelle regioni più rosse, l’Umbria e l’Emilia Romagna. «C’è rabbia per il mancato voto» dice Laura Santin, coordinatrice provinciale della Lega. «Anche amarezza, sarebbe stato più giusto tornare alle urne» commenta Sofia Guanziroli per i giovani leghisti comaschi. «Io penso che Matteo abbia fatto una scelta coraggiosa – racconta Alessandra Bonduri, assessore del capoluogo – ha scoperto le carte in tavola. Sono convinta che il consenso della Lega sia destinato a crescere».

Più di 80mila presenze dicono gli organizzatori, c’è chi stima 100mila persone sul pratone. Di certo ieri la folla era enorme, sulla provinciale c’erano cinque chilometri di coda, Pontida era invasa. I residenti dai balconi hanno detto di non ricordare tanta partecipazione. Da Como lo stato maggiore del partito era al completo, in prima fila anche Erica Rivolta. «Rimettersi in gioco funzionerà - Gigliola Spelzini, consigliere regionale dell’alto lario – tra Como e il lago la Lega è in forte ripresa». «La nostra forza è la vicinanza con il popolo – commenta il commissario cittadino Daniele Peduzzi – dobbiamo stare per le strade. Sabato a Como torniamo con i gazebo in via Boldoni e domenica in piazza Duomo». «In Val Cavargna la Lega è sopra l’86% delle europee - racconta Sabrina Butti – adesso siamo pronti ad arrivare al 100% dei voti».

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