Qui soltanto i vigili. Su Garda e Maggiore la Guardia costiera

L’emergenza Controlli e campagne di informazione - Sul lago di Iseo tre anni fa cinque morti: «Da lì è cambiato tutto»

Cartelli e controlli, ma anche una vera e propria educazione alla balneazione sono alcune delle principali iniziative per la sicurezza che stanno adottando altre importanti località lacuali della Lombardia, per quanto le condizioni siano differenti rispetto a Como dove non sono presenti spiagge libere balneabili al di fuori dei lidi e dove ci si affida ai controlli, a terra, di polizia locale e Gev e in acqua con i volontari di Aerosoccorso.

Sul Lago Maggiore e sul Garda da anni vigila la Guardia costiera, che ha il compito primario di soccorrere e coordinare i soccorsi. Sul Maggiore è arrivata nel 2008 e da quest’anno il presidio sarà permanente, con due imbarcazioni sempre pronte a intervenire in caso di emergenza. Sul Garda è presente addirittura dal 1999 e conta su tre motovedette, tre gommoni e una moto d’acqua, e con una centrale operativa attiva a tutte le ore che coordina i soccorsi distribuiti su tutto il lago lavorando con le altre forze dell’ordine, la protezione civile e il 118.

«La stagione turistica inizia a maggio e finisce a settembre-ottobre - dice Antonello Ragadale, al comando della Guardia Costiera sul Garda - Finora siamo arrivati a 126 attività di coordinamento soccorsi, l’anno scorso avevamo finito la stagione a 144». I ritmi sono piuttosto intensi: in estate capita di intervenire tutti i giorni per bagnanti in difficoltà. «Sul lago arrivano diversi milioni di turisti e non è facile essere capillari. In centrale operativa abbiamo sempre i turni delle forze dell’ordine concorrenti che hanno mezzi distribuiti sulle coste per poter intervenire in modo efficace».

Per la sicurezza di bagnanti e diportisti viene proposta un’intensa attività di prevenzione. «Abbiamo in corso una campagna di sensibilizzazione con consigli utili in tre lingue, italiano, inglese e tedesco, con un gazebo sul lungolago di 13 comuni turistici. In primavera abbiamo incontrato 1.600 ragazzi delle scuole medie con consigli per passare serenamente l’estate al lago ed evitare i pericoli». Intende avviare lo stesso percorso di educazione e sensibilizzazione Fabio Passera, sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, l’unione dei comuni che comprende alcune delle spiagge più grandi e rinomate del lago Maggiore, che è anche presidente dell’Autorità di bacino dei laghi Maggiore, Monate, Comabbio e Varese.

«La Guardia Costiera presente tutto l’anno ci darà l’opportunità moltiplicare le attività di prevenzione e sicurezza - spiega - che vorremmo portare sia nelle scuole che nel mondo associativo. In aggiunta, come Autorità di bacino vorremmo implementare i cartelli in diverse lingue e corredarli con immagini. Quest’anno abbiamo una presenza enorme di turisti, che è sicuramente un bene per l’indotto economico ma inizia a creare problemi. Dobbiamo pensare che non stiamo più parlando solo ai nostri cittadini ma a una popolazione che è cambiata e può comportarsi in modo non corretto».

A Iseo è stato stabilito che le uniche spiagge balneabili sono quelle presidiate dai bagnini, e per questo viene presidiato anche il lido comunale, che è uno dei principali: «Abbiamo messo cartelli ovunque - dice il sindaco Marco Ghitti - Abbiamo potenziato le idroambulanze e le forze dell’ordine girano costantemente per i controlli. Forse abbiamo anche esagerato, però tre anni fa il prefetto ci aveva convocato per attrezzare una capitaneria di porto in seguito a cinque annegamenti, ma in seguito il problema è rientrato e le cose stanno funzionando».

A Salò, sul Garda, anche quest’anno c’è un’invasione di bagnanti che viene regolamentata con segnaletica e controlli: «Ci sono prevalentemente spiagge libere ed è impensabile mettere ovunque un bagnino - spiega il sindaco Giampiero Cipani - Insieme alla Guardia costiera facciamo prevenzione e informazione, abbiamo installato tantissimi cartelli».

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