Raffica di esposti contro Draghi
«L’obbligo vaccinale, un ricatto»

Una dozzina di denunce fotocopia presentate nei giorni scorsi alla Procura di Como nell’ambito di una iniziativa evidentemente coordinata

Una dozzina di esposti – presentati in serie - per chiedere di indagare sul presidente Mario Draghi e sugli altri ministri del Governo in base all’articolo 610 del codice penale, ovvero per l’ipotesi di violenza privata. Reato cui è chiamato a rispondere «chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa» è che è punito con la reclusione fino a quattro anni.

Sono stati depositati questa settimana in Procura a Como da altrettanti cittadini che hanno seguito l’onda nazionale di chi si oppone in tutti i modi all’obbligo vaccinale sopra i 50 anni e agli altri decreti che sono stati emanati dal Governo Draghi per far fronte all’epidemia da Covid-19.

Gli esposti, uno sovrapponibile all’altro se non per il nome di chi lo presenta – che ovviamente cambia – farebbero seguito ad una campagna lanciata da alcuni studi legali della Penisola. Nove pagine in cui sono usate parole forti, che mettono al centro dell’attenzione lo «scandalo assoluto del consenso informato» («il Governo impone un trattamento dietro ricatto, ma poi pretende che la vaccinazione sia espressamente dichiarata da ogni singolo individuo come completamente spontanea»), e il divieto del lavoro per chi non presenta un tampone ogni 48 ore («un ordinamento non può legiferare attraverso l’arma del ricatto») che fanno dire ai promotori di essere «davanti ad un esempio scolastico di violenza privata posto in essere dal Governo».

Che si tratti di una iniziativa coordinata è dettato dal fatto che i dodici esposti contro Draghi sarebbero stati presentati in appena due giorni, giovedì e venerdì, tutti portati in contemporanea da due gruppi di persone. Due gli uffici che sarebbero stati interessati dalla visita di chi ha deciso di depositare gli esposti. Nelle pagine redatte si ripercorre il cammino dei diversi provvedimenti via via più severi voluti per cercare di rendere meno pesanti per la collettività le ripercussioni della devastante pandemia da Covid-19. Tentativi che per qualcuno sarebbero da considerare violenze private.

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