Rapinese e la gaffe sui valtellinesi: «Mi scuso, ho detto una cavolata»

Il caso Alla consigliera Lissi: «Lei mi sembra una tabaccaia della Valtellina». Dopo le proteste, retromarcia in un video: «Consiglio pesante, ero frustrato»

Il sindaco Alessandro Rapinese fa marcia indietro sulle parole usate contro la consigliera del Pd Patrizia Lissi durante il consiglio comunale di lunedì, quando l’ha accusa di atteggiarsi come una «tabaccaia valtellinese». E chiede scusa. Non alla consigliera però - le scuse alla diretta interessata in consiglio sono state lasciate in sospeso - ma ai valtellinesi e al territorio della Valtellina. Un territorio che, per sua stessa ammissione, il sindaco frequenta.

Leggi anche

Il video sui social del sindaco

In un video registrato dalla Cina, dove si trova per impegni istituzionali, racconta: «Stavo battibeccando con la Lissi, consigliera del Pd, odio il Pd, non mi sta per niente simpatica la consigliera Lissi, mi è uscita questa frase che avrei dovuto totalmente evitare anche perché non esiste la categoria della “tabaccaia valtellinese”... è che quando sei frustrato... ho reagito così e ho detto quest’enorme stupidaggine». E così la vicenda della non meglio chiarita categoria delle tabaccaie valtellinesi fa il giro del mondo, arriva in Cina e torna indietro a Como dove viene commentata a tutti i piani della politica. Dai colleghi di Lissi in consiglio comunale, Elena Negretti per la Lega che accusa anche «una maggioranza fatta di sudditi» e Barbara Minghetti con Vittorio Nessi e Luca Vozella di Svolta Civica che hanno parlato di «indegno spettacolo» e puntato il dito anche contro il presidente del consiglio comunale, Fulvio Anzaldo che «consente al sindaco di mortificare l’istituzione di cui dovrebbe tutelare la dignità». Poi però la storia, già transitata dalle valli valtellinesi, si sposta anche a Milano dove è l’assessore valtellinese Massimo Sertori a commentare la vicenda con un post su Facebook, l’unico che sembra accogliere le scuse del sindaco: «Dopo l’infelice uscita sulla “tabaccaia valtellinese”, si scusa con i Valtellinesi e dichiara: “ho detto una minchiata”. Che dire, in questo caso condivido al 100%!». Chiara Braga invece, deputata comasca del Pd, riporta l’attenzione sulla consigliera Lissi definendo le scuse del sindaco «una toppa peggio del buco». E aggiunge: «Quando si usa un linguaggio d’odio, per utilizzare le sue testuali parole, e marcatamente sessista per attaccare avversari politici o chiunque altro, ci si dovrebbe domandare se si è degni di ricoprire un ruolo istituzionale. Una tecnica becera ma molto comoda per coprire le proprie mancanze».

La spiegazione

Nel video registrato a Nanchino il sindaco non si ferma alle scuse ai valtellinesi ma torna sul consiglio di lunedì e giustifica la battuta. «Ero frustrato - confessa - in una seduta di consiglio particolarmente rilevante per me. Quella sera avevo una consigliera comunale che se n’è andata dicendo che nel mio gruppo siamo tutti criminali, non parliamo eccetera eccetera. La verità è che è venuta a una, forse due riunioni da quando ci siamo insediati, insomma una di quelle che fa poco, poche presenze in consiglio comunale...». Una verità su cui la consigliera in questione, Paola Tocchetti, passata a Forza Italia non si è detta d’accordo. Ma questa è tutta un’altra storia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA