Rapinese, lotta all’evasione Tari: locali, case vacanza e 2800 famiglie “fantasma”

Il sindaco: «Mettetevi in regola, non la farete franca. Una questione di giustizia verso i cittadini onesti». Caso record di oltre 20mila euro

Rapinese, lotta all’evasione Tari: locali, case vacanza e 2800 famiglie “fantasma”
Da sin Monica Doria, Michele Cappelletti, il sindaco Alessandro Rapinese e Matteo Lombardi

Lotta all’evasione della Tari con una serie di misure partite da oggi. Questa mattina in Comune ai cittadini diretti all’Anagrafe prima di accedere agli sportelli è stato chiesto di presentare il codice fiscale in modo da verificare che fossero in regola con il pagamento della tassa rifiuti. In un’ora ne sono stati trovati quattro a cui è stato segnalato che dovranno effettuare il pagamento. E il sindaco Alessandro Rapinese annuncia che si tratta di un test ma che i controlli nei prossimi giorni verranno fatti a tappeto dagli uffici nei confronti di tutti i locali incrociando i dati.

Sono oltre 2800 i nuclei familiari completamente sconosciuti all’anagrafe della tassa rifiuti e stimati dal settore Tributi. Tra i furbetti della Tari ci sono anche pubblici esercizi (con debiti, nei casi limite che superano anche i 20mila euro). A rendere noti i numeri il sindaco Alessandro Rapinese affiancato dagli assessori Monica Doria, Matteo Lombardi e Michele Cappelletti. Il primo cittadino invita tutti i comaschi a regolare la propria posizione: «Mettetevi in regola perché non la farete franca. Non ho intenti persecutori, ma collaborativi». E ancora: «Se c’è chi evade i cittadini onesti pagano di più e questo non è giusto».

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