Rebbio, un luogo per i giovani
«Anche nel ricordo di Gaetano»

Un albero per guardare il futuro, verrà creato un luogo di ritrovo in memoria di Gaetano Banfi. È questo il progetto presentato dai soci Coop di Rebbio martedì sera nell’ambito della serata “Oltre la baby gang - Storie di Giustizia Riparativa” al Teatro Nuovo.

Maurizio Coda ha illustrato ai presenti un rendering di come sarà realizzato questo luogo pensato per i ragazzi del quartiere: «Si tratta di un progetto ambizioso, vorremmo creare uno spazio bello da vedere e da vivere - ha detto - È già stata individuata l’area idonea, che sarà quella che dalla Coop si allunga verso il parco Negretti, altro luogo importante per la comunità: abbiamo pensato alla posa di un albero, un ulivo, che con la sua ombra accolga i ragazzi sulle panchine che verranno posate. Idealmente vorremmo dare un luogo di ritrovo ai giovani, perché attualmente non esiste a Rebbio. Chiediamo così il sostegno di tutti, non solo di chi andrà al supermercato. Per questo - ha proseguito Coda - posizioneremo un banchetto all’esterno del punto vendita che servirà per raccogliere le donazioni di tutti quelli che vorranno contribuire. Allo stesso tempo, sarà possibile acquistare delle card solidali al costo di 3 euro, oppure donare i punti della tessera Coop, sempre per il valore di 3 euro. Le attività di raccolta proseguiranno fino a febbraio perché vorremmo poter realizzare quest’opera in memoria di Gaetano in primavera». Gaetano Banfi è il ragazzo mancato nel 2019, morto investito a 22 anni proprio su una strada di Rebbio e che ora verrà ricordato anche con l’intitolazione dello spazio di comunità.

Sullo schermo del teatro, sempre martedì, è stato proiettato “Oltre la baby gang - Storie di Giustizia Riparativa”, documentario girato da Paolo Lipari e Francesca Lipari che racconta la vicenda, nota alle cronache, di un gruppo di ragazzini di Rebbio che ha sconvolto il quartiere con i propri atti criminali. E’ soprattutto una storia di recupero, del saper andare oltre lo sbaglio, anche se grosso. Per poter far questo passo in avanti, serve l’appoggio della comunità, tutta.

Davanti a una platea composita, dove sedevano ragazzini e adulti, associazioni territoriali ed esponenti della politica locale insieme a don Giusto Della Valle, si è visto il risultato di un lavoro di recupero sui ragazzi protagonisti di questi atti criminali, che grazie alla giustizia ripartiva hanno trovato una seconda chance, una nuova strada da percorrere, lasciandosi alle spalle per quanto possibile, il passato. Il quartiere ha voluto così reagire, interrogandosi e soprattutto progettando una ripartenza non solo per questi giovani, ma per tutta la comunità.

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