Regione, la città invoca
un posto in giunta

Levata di scudi sul rischio di esclusione. Unindustria: «Una vera ingiustizia, Fontana ci ripensi». Ance: «Il territorio è stato chiaro, un assessore serve». La Camera di Commercio: «Ce ne ricorderemo»

Chi parla apertamente di «ingiustizia», chi dice «ce ne ricorderemo» e ancora chi dice che «il territorio si è espresso chiaramente e va rispettato».

È una levata di scudi da parte del mondo economico comasco sul rischio - concreto - che il Lario rimanga ancora una volta senza assessore regionale nonostante nel Comasco il neopresidente Attilio Fontana abbia ottenuto il miglior risultato a livello lombardo (è stato votato dal 56,22%), l’ex sottosegretario forzista Alessandro Fermi sia il terzo più votato tra gli azzurri di tutte le province (con 8.657 preferenze personali) e la Lega abbia aumentato in modo considerevole la percentuale di voto (primo degli eletti Fabrizio Turba con 2.699 preferenze).

Quattro posti per Forza Italia sono “blindati” e se agli azzurri andasse il quinto assessorato sarebbe per Fermi, ma non è scontato. In casa Lega le quotazioni di Turba sono al ribasso e le indiscrezioni degli ultimi giorni indicano in Giulia Martinelli (ex compagna di Matteo Salvini), nata a Como ma da tempo residente a Milano e non candidata alle elezioni, il nome “comasco” per l’esecutivo.

Il numero uno di Unindustria Fabio Porro usa la parola «ingiustizia» e fa un appello a Fontana: «Se non ci fosse l’assessre regionale comasco sarebbe un’ingiustizia. Già nelle ultime due legislature non c’è stato e credo che una città come Como non si meriti un trattamento del genere. Qui ci sono persone che hanno fatto, giusto per non fare nomi mi riferisco al sottosegretario uscente Fermi che è stato molto attivo sul territorio ed è stato premiato dai cittadini, visto il numero di preferenze personali ottenute». E ancora: «Mi spiace molto per quello che leggiamo, spero sia una svista. Essere il presidente di tutti vuol dire avere rappresentanti che contino di tutti i capoluoghi. Abbiamo bisogno di avere in giunta qualcuno che sia vicino al territorio in modo che porti de visu le nostre istanze. Speriamo che le cose si chiariscano».

Il presidente della Camera di Commercio Ambrogio Taborelli dice che «sicuramente, visti i numeri ottenuti qui, Como come minimo dovrebbe avere un assessore». E avverte: «Se così non sarà ce ne ricorderemo».

Duro anche il presidente dell’Ance Francesco Molteni: «Il territorio ha espresso con chiarezza l’orientamento politico al presidente e con altrettanta chiarezza il gradimento per i candidati comaschi e devo dire che non accogliamo con favore queste voci che vedrebbero Como esclusa dalla giunta. Da troppo tempo siamo fuori dai giochi e questa mancanza di rappresentanza si vede anche dalle infrastrutture». E va oltre: «Abbiamo solo un pezzo di tangenziale e dobbiamo pagare il pedaggio, sul secondo lotto abbiamo due progetti e non si sa nulla, la Tremezzina deve patire. e va pagato, altro 2 progetti. Non è matematica l’equazione presenza in giunta uguale infrastrutture realizzate, ma negli ultimi dieci anni quanto non fatto è visibile a tutti. Senza contare la sanità smembrata: ecco probabilmente i territori con rappresentanze forti in giunta hanno risultati migliori rispetto ai nostri».

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