Ritorna la neve, anche in pianura. Poi il “nemico” sarà il ghiaccio

Maltempo Prime precipitazioni attese nel pomeriggio di oggi, il clou tra domani e mercoledì. Un centinaio i mezzi pronti a ripulire le strade. Intanto scende ancora il livello del lago

Pare ormai certo che già dal tardo pomeriggio di oggi in tono minore e da metà pomeriggio di domani e sino alle prime ore di mercoledì la città e il Comasco dovranno fare i conti con la prima nevicata dell’anno, che nel capoluogo dovrebbe portare domani pomeriggio ad accumuli attorno ai cinque centimetri (nelle frazioni alte) e sopra i 15-20 centimetri in Alta Val d’Intelvi e nelle valli del territorio. Dopo le prime avvisaglie del pomeriggio di ieri, la settimana dovrebbe aprirsi all’insegna della pioggia, che comincerà a cadere nel primo pomeriggio.

L’Amministrazione provinciale ha già approntato il “piano neve”

La fase clou della neve, al netto di una (probabile) parentesi dal tardo pomeriggio di oggi, è attesa dalle 13 di domani e da lì sino alla nottata tra martedì e mercoledì. Non dovrebbero, come anticipato, registrarsi accumuli importanti in città, ma certo occorre sempre la massima attenzione, soprattutto alla guida.

L’amministrazione provinciale già da dicembre ha in essere il “piano neve” (1 milione di euro il budget annuale), con il territorio diviso in 53 tronchi e con l’impiego di 98 mezzi, ricordando che nel piano predisposto dal presidente Fiorenzo Bongiasca e dal dirigente del settore Viabilità Bruno Tarantola sono previste alcune regole d’ingaggio inderogabili, tra cui «la presenza dei mezzi sui tronchi di competenza entro 45 minuti dalla chiamata d’emergenza».

La nevicata di metà dicembre ha messo in luce ancora una volta, almeno su alcune arterie del territorio provinciale, la presenza di auto e veicoli senza dotazioni invernali, ricordando che le sanzioni del caso arrivano a 169 euro nei centri urbani e fino a 338 euro fuori dai centri urbani. Da giovedì poi il “nemico” potrebbe essere rappresentato dal ghiaccio.

Anche per il livello del lago serve un’inversione di tendenza

Di sicuro la pioggia e la neve delle prossime 36 ore gioveranno alla causa del livello del lago, che da sabato è tornato a scendere sotto lo zero idrometrico. Non accadeva dal 22 ottobre. Ieri pomeriggio il Lario si attestava a meno 1,4 centimetri sotto lo zero idrometrico, con il deflusso (71 metri cubi al secondo) più che doppio rispetto all’afflusso. Di fatto in 24 ore il livello del lago ha lasciato sul campo 2,2 centimetri. Siamo ancora lontani dal record negativo del periodo (-59 sotto lo zero idrometrico registrato il 15 gennaio 1984), ma comunque la situazione comincia a farsi nuovamente preoccupante.

Alla causa del livello del lago hanno giovato in parte gli invasi alpini, considerato che il dato di ieri dava negli invasi riserve per 191,7 milioni di metri cubi d’acqua, contro i 224 milioni di metri cubi del 1° gennaio. Serve al più presto un’inversione di tendenza, citando anche un altro dato, quello della media stagionale del livello del lago che in questa prima parte dell’anno è pari a 30,8 centimetri sopra lo zero idrometrico. Ben si nota dunque la differenza rispetto al dato delle ultime ventiquattro ore. Da rilevare infine che il Lario era ieri sopra il lago Maggiore quanto al livello, ma ben al di sotto del lago di Garda.

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