«Scarichi non autorizzati nel torrente»
La Provincia diffida il Sant’Anna

Ma i vertici dell’ospedale replicano: «Nulla di abusivo. Le analisi confermano: tutto in regola»

Scarichi non autorizzati riversati nel torrente Seveso. E l’amministrazione provinciale invia all’ospedale Sant’Anna una formale diffida che impone di intervenire per eliminare i tubi non autorizzati e, comunque, per chiarire «la natura e la provenienza delle acque» che finiscono poi nel Seveso.

Lo scorso mese di marzo agenti della polizia provinciale e personale del settore ecologia e ambiente di Villa Saporiti hanno effettuato un sopralluogo all’esterno del Sant’Anna nel corso del quale sarebbero emerse difformità tra le planimetrie autorizzate e quanto accertato. In particolare nella vasca di raccolta collegata con uno dei tre tubi, che poi riversano nel Seveso, gli incaricati dell’amministrazione provinciale hanno riscontrato la presenza di sei tubazioni sconosciute. Da alcune delle quali sarebbe stata riscontrata l’immissione di acque reflue.

La replica dell’ospedale Sant’Anna, che ha formalmente chiesto tempo alla Provincia per rispondere alla diffida, è netta: «Quello scarico non è abusivo - fa sapere il direttore generale Marco Onofri attraverso l’ufficio stampa - ma è uno scarico previsto nel progetto di costruzione del Sant’Anna». Inoltre, precisano ancora i vertici dell’azienda ospedaliera, sugli scarichi vengono fatte delle analisi «e sono sempre risultate nei limiti di legge». I monitoraggi, rassicurano dal Sant’Anna, vengono ripetuti periodicamente per verificare che non vi siano infiltrazioni nel percorso dell’impianto.

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