Scrive Cangialosi:
«Solo un evento elettorale,
con la mafia non c’entro»

In merito all’inchiesta sulla ’ndrangheta nel Comasco, riceviamo una lettera di Giuseppe Cangialosi, giovane collaboratore del presidente del Consiglio regionale:

«Egregio direttore,
«mai nella mia giovane vita mai mi sarei aspettato di alzarmi una mattina e trovarmi in prima pagina del vostro quotidiano associato ad una indagine sulla criminalità organizzata. Ho avuto la fortuna di avere genitori che mi hanno trasmesso alcuni valori a iniziare dall’onestà, dalla correttezza e dal rispetto per gli altri. In 32 anni non ho mai preso nemmeno una multa per violazione del codice della strada e mi ritrovo dal vostro articolo associato a quanto di più lontano ci sia da me. In questi anni come tutti coloro che hanno la passione per la politica ho partecipato a tantissimi momenti elettorali. Ricordo anche quello di Lomazzo dove sono stato invitato insieme ad altre 40 persone a un aperitivo a sostegno della candidatura di Nicola Fusaro. Ricordo presenti amici, amministratori, rappresentanti del mondo del volontariato. Un evento elettorale come tanti altri.
«Oggi finisco in prima pagina perché a quell’appuntamento viene scritto che era presente anche un tale Valenzisi indagato nell’inchiesta. Anche se ci fosse stato non sarebbe cambiato nulla, non sapendo, prima di questa inchiesta, chi fosse, ma ho chiesto e mi è stato confermato che tale Valenzisi non era nemmeno presente. Nell’articolo si sottolinea che io non sono ovviamente indagato e negli atti della Procura non c’è una intercettazione che una in cui io sia coinvolto o citato, e questo viene correttamente evidenziato. Ma il tentativo strumentale di associare il mio nome alla mafia, inducendo magari il lettore a sospettarlo,è cosa grave e che ferisce profondamente me, la mia famiglia e i tanti amici e i tanti amministratori pubblici con cui ogni giorno condivido la passione e l’amore per il nostro territorio e per l’impegno politico e sociale.

«Gli sviluppi dell’inchiesta riportata in questi giorni sui nostri media locali sono una cosa seria, certe vicende e certi fatti sono da denunciare, condannare e perseguire in modo forte e chiaro. Riportando nomi e cognomi di chi davvero ne ha avuto parte e ruolo. Senza inventarsi però “mostri ad effetto” trasformando la cronaca in sensazionalismo. Ho sempre apprezzato il ruolo della Provincia nello svolgere una informazione di servizio alla comunità e quindi non capisco perché avete voluto provocarmi tanto ingiustificato dolore».

Giuseppe Cangialosi

Dalla redazione - Una precisazione doverosa: la presenza di Valenzisi all’evento cui Cangialosi fa riferimento è riportata nelle carte della Dda.

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