Scuola di Rebbio
Iscritti in calo
«Troppi stranieri»

La dirigente dell’Istituto comprensivo: «Tanti residenti non vengono qui per questo motivo. Ma sono bimbi nati qui e parlano l’italiano come me»

«Ma quale scuola per stranieri? La nostra è una scuola innovativa».

Mamme e papà comaschi non scelgono l’istituto comprensivo di Rebbio per la presenza massiccia di alunni non italiani, ma in realtà sono bambini nati in Italia la cui prima lingua è l’italiano. «Sono allibita – si sfoga Daniela De Fazio, dirigente da due anni delle scuole di Rebbio – Nel 2016 ragioniamo ancora così? Tanti genitori me lo hanno confessato chiaramente: preferiscono iscrivere i figli a Prestino o in centro città perché qui ci sono troppi stranieri. Pensavo che Como fosse una città moderna e multiculturale. L’assurdo è che in realtà questi alunni non sono affatto stranieri, la stragrande maggioranza di loro è nata in Italia, parla l’italiano dalla culla, non ha mai messo piede nei paesi d’origine dei genitori. Per di più hanno buoni risultati scolastici e non hanno bisogno di alcun supporto linguistico. All’inizio dell’anno verifico sempre il rispetto del tetto massimo del 30% di alunni per classe senza padronanza della lingua italiana: non lo superiamo mai, questi bambini parlano l’italiano come me».

Tutti i dettagli sul quotidiano La Provincia in edicola domenica 10 aprile

© RIPRODUZIONE RISERVATA