Sempre più basso
Allerta per il lago di Como

Nell’arco di una settimana lasciati sul campo 7,2 centimetri. Senza un’inversione di tendenza problemi anche per i battelli

Il livello del lago ha toccato ieri il punto più basso da inizio anno, facendo scattare inevitabilmente il livello massimo d’allerta, considerato che ad eccezione di una brevissima (e ad oggi poco significativa) parentesi verso la fine della prossima settimana non sono previste nuove precipitazioni.

Nel tardo pomeriggio di ieri il Lario era a meno 25,3 sotto lo zero idrometrico, il che significa che sul campo il livello del lago ha lasciato 7,2 centimetri in una settimana e 1 centimetri nell’arco della sola giornata di ieri. A preoccupare è anche il fatto che al record negativo del periodo - registrato il 27 febbraio 1984 con il livello a meno 61,5 centimetri sotto lo zero idrometrico - mancano soli 36 centimetri.

Ieri l’afflusso - peraltro in almeno un paio di momenti diversi nel corso della giornata il dato non è stato disponibile - era di soli 39,8 metri cubi al secondo, con il deflusso che si attestava a 52,6 metri cubi al secondo. E questo dà l’esatta dimensione del periodo di “magra” che sta interessando il nostro lago, la cui percentuale di riempimento è scesa sotto la soglia d’allarme del 10% (ieri pomeriggio si attestava all’8,8%).

Peggio sta facendo solo il lago d’Iseo, con una percentuale di riempimento del 7,9%. Il livello è destinato a calare ulteriormente proprio perché anche la prossima settimana sole e qualche nuvola si daranno il cambio, ad eccezione della già citata parentesi del prossimo fine settimana. Non resta che sperare ancora una volta nell’aiuto dell’acqua proveniente dagli invasi alpini, anche se l’ultimo dato disponibile (riconducibile al 13 febbraio) li dava pieni al 23,2%. E’ probabile che in queste due settimana altra acqua dagli invasi abbia raggiunto il Lario, facendo così diminuire la percentuale di riempimento.

Una situazione tutta in divenire, che dovrà essere monitorata giorno dopo giorno, considerando che avanti di questo passo qualche problema potrebbe sorgere ai natanti della NaviComo, che in corrispondenza dei pontili più ostici si affidano all’esperienza degli equipaggi. Spiagge e rive si stanno allungando a dismisura e in alcuni porticcioli - in particolare quelli ancora in attesa del dragaggio - in questa settimana le prime imbarcazioni da diporto potrebbero appoggiarsi con la chiglia sui fondali senz’acqua. Una scena già vista in passato. Il problema del lago che batte in ritirata riguarda anche le darsene - da giorni all’asciutto - e, non da ultimo, gli alaggi, tenendo conto che a marzo la nautica comincia a dare i primi segnali di ripresa dopo il lungo letargo invernale. Un dato infine. In questo momento il Lario è 30 centimetri sotto la media stagionale.

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