Sentenza sull’«appalto con trucco» per la piscina di viale Geno: Pallanuoto Como assolta perché «il fatto non sussiste»

Tribunale La vicenda era iniziata con l’esposto dell’allora consigliere comunale Rapinese alla Procura per turbativa d’asta nella gara d’appalto per l’assegnazione della struttura di viale Geno. Oggi la sentenza del giudice per le indagini preliminari scagiona la società di pallanuoto

«Il fatto non sussiste»: consiste sostanzialmente in questo la sentenza di non luogo a procedere emessa oggi in tribunale a Como dal giudice per le indagini preliminari, Walter Lietti, sul caso della gara d’appalto per l’assegnazione della piscina di Viale Geno. Coinvolta nel caso era la Pallanuoto Como, a seguito di un esposto presentato in procura dall’attuale sindaco di Como, Alessandro Rapinese, con l’accusa di turbativa d’asta e falso ideologico indotto nella commissione aggiudicatrice, che sarebbe stato provocato, secondo il sindaco, dall’indicazione di un numero di atleti non rispondente alla realtà con l’obiettivo di aggiudicarsi la gara d’appalto a scapito della Comonuoto, nel 2018.

Leggi anche

Nel registro degli indagati erano dunque stati iscritti Giovanni Dato, presidente di Pallanuoto Como, Federica Dato, amministratrice della stessa società e Carlo Lazarich, legale rappresentante di Crocera Stadium, la società ligure accusata di aver stretto con Pallanuoto Como un accordo per aumentare il numero dei suoi atleti con lo scopo di vincere la gara d’appalto.

Giovanni Dato, presidente di Pallanuoto Como ha espresso così da un lato la sua felicità per l’esito della sentenza e dall’altro la sua amarezza per come sono andate le cose: «Abbiamo rispettato in silenzio le istituzioni, tutte. Per etica, civismo, morale. Siamo stati ad ascoltare con la pazienza di chi non ha mai vacillato nella certezza di avere ragione (e della propria onestà) versioni distorte di una storia che a noi non tornava. Siamo arrivati alla chiusura di una parabola penale che vorrei dire indolore ma che ci ha feriti profondamente e provanti sotto il profilo psicologico. Siamo stati in silenzio, appunto, nel rispetto della Giustizia che oggi ristabilisce anche il buon nome della mia famiglia travolta da uno tzunami immeritato. E’ una vittoria che ribadisce ciò che per noi era ovvio: non abbiamo mai imbrogliato, anzi». Pallanuoto Como ha inoltre ringraziato gli avvocati Matteo Calori, Andrea Santoro e Eugenia Rallo per la dedizione e la professionalità a loro riservata. «Questa vittoria la dedichiamo all’avvocato Roberto Rallo - ha concluso Dato -, cui siamo riconoscenti e la cui levatura a questa città manca enormemente».

© RIPRODUZIONE RISERVATA