Sì al museo a Palazzo Terragni
Un milione di euro da Roma

Emendamento approvato in commissione bilancio al Senato - Borghi (Lega): «Fondo destinato alla sua creazione, avrà rilevanza nazionale

Via libera in commissione bilancio del Senato all’istituzione di un fondo, pari a un milione di euro, per il museo nazionale dell’astrattismo storico e del razionalismo architettonico a Palazzo Terragni.

Una vittoria per Como, annunciata dal deputato leghista, e consigliere comunale, Claudio Borghi all’indomani dell’approvazione dell’emendamento targato Lega, di cui è il “padre”.

Nel dettaglio, la commissione ha approvato l’inserimento dell’articolo (relatrice la collega di partito, l’erbese Erica Rivolta ), “dedicato” a Como. Per sostenere «lo sviluppo dei beni culturali» della provincia lariana. «Nello stato di previsione del ministero della Cultura è istituito un fondo - si legge nel documento - denominato “Fondo per l’istituzione del Museo nazionale dell’astrattismo storico e del razionalismo architettonico di omo».

Con una dotazione «di un milione di euro per l’anno 2022 - prosegue il documento - volto a istituire il Museo nazionale, mediante la realizzazione e l’adattamento della sede del Museo a Palazzo Terragni». Il tema è particolarmente caro a Borghi, grande appassionato d’arte, che evidenzia: «Ora ci sono le condizioni perché la città abbia questo Museo che rivesta una rilevanza nazionale. Questo è un progetto che darà lustro a tutta l’Italia». Sono due le “voci” fondamentali, per questo museo, nella legge di bilancio: «Il primo, lo stanziamento generale per l’ammodernamento e gli spostamenti delle caserme della Guardia di finanza - ha ricordato Borghi - che ammonta a cento milioni di euro, in tre anni, su tutto il Paese».

Il secondo è appunto la «creazione del fondo per il museo nazionale a Palazzo Terragni», attualmente sede del comando della Gdf, che «ha conservato con amore il palazzo, la sua perfetta conservazione è grazie a loro», rileva il deputato evidenziando anche come i colleghi senatori del Carroccio abbiano «recepito le mie intenzioni» per il museo.

«È un percorso che seguo da anni e ora finalmente è fatta», ha affermato con soddisfazione ricordando che si è arrivati al via libera in commissione dopo «una lunga sequenza di atti».

Certo, mancano ancora dei passaggi: «È necessario che il Comune apra dei tavoli permanenti e partecipativi con tutti gli enti e le associazioni del territorio, che si coordinino con il Ministero». Poi «dovrà essere predisposto il progetto, ci sarà la stesura del piano di lavoro e di spesa, e infine l’inizio dei lavori».

E la Guardia di finanza dove andrà? «Dipenderà da loro, di certo se c’è una cosa che non manca sono le caserme», ha ricordato il deputato. Una cosa è però importante: i tempi del “trasloco”, che deve essere «contemporanea con la realizzazione del museo nazionale».

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