Si boccheggia, riecco i tuffi proibiti

La giornata Gran caldo in città e tante persone nuotano nel lago. Anche oggi sole, con temperature fino a 36 gradi

A una quarantina di metri in linea d’aria dal Patria, un gruppo di ragazzi, birra in mano, sguazza nel lago e, salutando, sorride all’obiettivo del fotografo. Sulla passeggiata, a due passi, c’è in bella evidenza un cartello che non consentirebbe il bagno. Ma, come nel resto della città, il divieto di balneazione viene ignorato.

Ieri pomeriggio, per esempio, in fondo alla passeggiata di viale Geno, di fianco al battello spazzino ormeggiato, una decina di turisti nuotano e s’immergono nel lago. Altri, invece, soprattutto giovani, prendono la rincorsa sul pontile prima di tuffarsi. Nei metri lasciati liberi dall’acqua, una manciata di persone prende il sole sugli asciugamani. Anche in questo caso, ci sono le indicazioni, scritte in varie lingue, per avvisare i visitatori del divieto.

La zona preferita per i bagni proibiti resta, comunque, il Tempio Voltiano, specie in queste settimane in cui il lago, causa siccità, si è ritirato di diversi metri. Addirittura, ci sono bambini con i braccioli e i genitori che, di fianco, danno istruzioni su come muovere le prime bracciate. I più giovani, invece, nuotano parecchio al largo. I militari richiamano a gran voce le persone in acqua, invitandole a uscire subito, spesso con scarso successo.

I bagnanti, una volta giunti a riva, si accomodano a prendere il sole. Alcuni, sulla lingua artificiale creata dalla secca del lago, giocano col gruppo di cigni.

Quattro anni fa sono stati posizionati nuovi cartelli indicanti il divieto di balneazione proprio in quest’area, tenendo in considerazione i punti in cui si è riscontrata la maggior affluenza di bagnanti: in prossimità delle scalinate dove il Cosia sfocia nel Lario e in corrispondenza della piccola spiaggia dietro il Tempio. La violazione del divieto può costare una multa da 25 fino a 500 euro, senza considerare la possibilità di contrarre malattie della pelle, infezioni, dolori di pancia e stomaco, e senza ignorare il rischio legionella. Fino ad ora non sono serviti a proibire una pratica che, ogni anno, costa la vita a qualche giovane in arrivo da fuori città.

Ieri in città il caldo era torrido, con punte di 35 gradi. Alla funicolare, i turisti hanno deciso di mettersi in coda in piazza De Gasperi, nella via parallela alla stazione della funicolare, così da sfruttare l’ombra. Sulla passeggiata di viale Geno, invece, le persone stavano assiepate sotto gli alberi: troppo forte il sole del pomeriggio. Nella fontana al termine della strada, i bambini cercavano di prendere gli schizzi per refrigerarsi.

Oggi la situazione sarà più o meno identica. Secondo “Meteo Como”, il cielo sarà sereno o poco nuvoloso per tutta la giornata. Il vento resterà debole e di direzione variabile. Il clima sarà sempre molto caldo e afoso, con temperature fino a 36 gradi. La situazione non andrà migliorando domani, quando la colonnina di mercurio potrebbe salire fino a 37. Cinque gradi in meno, invece, dovrebbero arrivare mercoledì, quando sono previsti temporali durante la notte e nel corso della giornata.

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