Sicurezza, tre zone diventano “rosse”: «Più multe e Daspo»

I provvedimenti Via Anzani, piazza della Tessitrice e la zona di San Rocco tra le aree di particolare tutela. Rapinese: «Ora verifiche precise sulle 46 già presenti»

Saranno almeno tre le nuove “zone rosse” che verranno inserite nel nuovo regolamento di polizia urbana che la giunta approverà dopo le ferie e che poi passerà in consiglio comunale. Altre tre aree che si vanno ad aggiungere alle 46 già inserite dall’amministrazione precedente e che consentono l’applicazione delle disposizione approvate nel 2017 dall’allora ministro dell’Interno Marco Minniti. Certamente ci sarà la zona tra via Anzani e via Magenta, intese come strade e non soltanto come i giardinetti (quelli sono già presenti, ma consentono interventi limitati), ma anche piazza della Tessitrice (in futuro verrà portata lì la sede della Protezione civile comunale, come hanno annunciato nelle scorse settimane il sindaco Alessandro Rapinese e l’assessore alla partita Michele Cappelletti) e l’area di piazza San Rocco. Non è escluso che possano essere aggiunte anche altre zone cittadine che verranno classificate come “aree urbane assoggettate a regime di particolare tutela della sicurezza e del decoro” in base a quanto stabilito dall’articolo 10 del regolamento.

«Altre strade allo studio»

Su questo ieri lo stesso sindaco ha precisato che «ci sono anche altre aree allo studio» ma che «sarà fatta una verifica puntuale di quelle già presenti, in modo da apportare alcuni correttivi». E fa l’esempio di via Anzani: oggi sono zona rossa i giardini, ma non la strada. «Se fosse stata inserita allora - dice - non avremmo i problemi che stiamo affrontando». C’è quindi da aspettarsi che vengano incluse anche le vie a ridosso di giardini o punti sensibili. In particolare vengono allegate 46 aree che vanno dall’intera città murata al mercato coperto, da Villa Geno al parco di Villa Olmo, e ancora dal lungolago ai giardinetti di via Traù a Tavernola, e dal Sert di Camerlata all’Ippocastano, dalla ex centrale termica Santarella della ex Ticosa fino ai giardinetti di Trecallo. L’elenco comprende anche i giardini della stazione e, di fatto, è un allargamento di quanto predispone la legge nazionale che già prevede misure specifiche in ospedali, stazioni, aeroporti e luoghi ad altra frequentazione.

Ma perché questo elenco e, soprattutto, perché ampliarlo? Lo stesso sindaco Rapinese nei giorni scorsi ha spiegato, nel motivare il perché non farà un’ordinanza anti alcol su via Anzani, che «a questo punto apporteremo delle modifiche al regolamento di polizia urbana, che è uno strumento portentoso di azione e che io stesso avevo votato pur stando all’opposizione. Procederemo ampliando le zone rosse, in modo tale da fornire alle forze dell’ordine la possibilità di interventire con Daspo urbano, allontanamenti e tutto quello che serve per risolvere i problemi di via Anzani e non solo».

In pratica, chi viene pizzicato a bivaccare o ancora mettere in atto forme di “accattonaggio molesto” oppure “consumare cibi e bevande e contestuale abbandono di rifiuti in modo tale da pregiudicare il successivo libero utilizzo dei luoghi” possono essere puniti con il cosiddetto “Daspo urbano”, che prevede oltre a una sanzione pecuniaria tra i 100 e i 300 euro, l’allontamento dal luogo per 48 ore, provvedimento che può essere ampliato (in caso di reiterazione) fino a un massimo di 12 mesi, ma che può anche far scattare le manette.

Misure più efficaci

Il primo cittadino aveva anche chiarito, riferendosi nello specifico a via Anzani, che «verrà inserita tutta la zona in quelle rosse, in modo che vengano recepite anche nel piano interforze e questo garantirà, ai fini dei risultati, la possibilità di fare molto meglio». In pratica con le zone rosse si avrebbe un’efficacia superiore e misure di intervento più “radicali”.

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