Studi dei medici nell’ex Sant’Anna
Il presidente dell’Ordine frena

L’Ordine frena sull’idea lanciata da Onofri. Il presidente: «Disponibili, ma non ci sono accordi». Il sindaco: «Positivo che si vogliano ampliare i servizi»

Como

Il presidente dell’Ordine dei medici Gianluigi Spata frena dicendo che al momento non sono ancora stati presi accordi di alcun tipo. L’ipotesi era stata lanciata giovedì pomeriggio nel corso di un incontro sulla cittadella dal direttore dal direttore generale dell’Asst Lariana (ex azienda ospedaliera) Marco Onofri: «L’Ordine è l’attore principale - aveva detto - Noi siamo favorevoli alla realizzazione del Presst, con specialisti e medici di medicina generale che lavoreranno in aggregazione. Non sarà una struttura aperta 24 ore su 24 e non avremo un Pronto soccorso, ma sarà un punto di riferimento almeno per 10-12 ore al giorno». Ma, come detto, Spata frena dicendo che «al momento non ci sono accordi in tal senso». Poi aggiunge: «Ribadisco invece la disponibilità dell’Ordine a partecipare a un progetto di riqualificazione dell’area dell’ex Ospedale Sant’Anna e a essere parte attiva anche nell’attuazione della riforma sanitaria lombarda, grazie proprio ai buoni rapporti con la direzione generale della Asst».

L’ipotesi di incrementare i servizi nell’area di via Napoleona trova, ovviamente, l’appoggio del sindaco Mario Lucini: «Tutto quello che va a sviluppare e completare i servizi territoriali all’interno dell’ex compendio ospedaliero nell’ottica di creare la cittadella sanitaria, non può che essere positivo».

E il primo cittadino prosegue dicendo: «Credo che il fatto che ora ci sia una competenza unica (la gestione è interamente in capo all’Asst di Onofri e non c’è quindi più la parte dell’Asl, ndr) possa aiutare anche per quanto riguarda i tempi poiché l’azienda ospedaliera fin dall’inizio aveva creduto al progetto di cittadella sanitaria e si era mossa. L’auspicio è che si prosegua in questo senso». I tempi, in ogni caso, non saranno brevissimi.

Ieri è arrivato anche il ricordo di Luigi Feloj, sindacalista, tra i primi a credere nella cittadella. «Fu lui - racconta Andrea Paredi, oggi volontario al sindacato pensionati - a lanciare la scintilla della cittadella della salute ormai parecchi anni fa ed è giusto riconoscerglielo».

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