Ticosa, solo 70 posti
per il parcheggio

Si sblocca la bonifica: in primavera la nuova area di sosta ma otto anni fa la capienza era di 260 auto. Intervento temporaneo di fronte alla Questura in attesa della riqualificazione. Spesa di 500mila euro

Un parcheggio provvisorio da 70 posti a partire dalla prossima primavera (spesa di 500mila euro) in attesa della conclusione di una bonifica iniziata tredici anni fa e che vedrà la parola fine - si spera - all’inizio del 2022. Sono queste le due date annunciate ieri da Palazzo Cernezzi, dal sindaco Mario Landriscina e dall’assessore all’Ambiente Marco Galli, sull’area della ex Ticosa.

Ultimo atto

Il primo cittadino ha definito i prossimi passi per la rimozione degli ultimi inquinanti come «l’ultimo atto prima della messa a valore dell’area» e ha rivendicato la necessità di completare la bonifica anche dell’ultima parte rimasta, la ormai famosa “cella 3”. «Avremmo potuto sigillarla - ha spiegato - ma a quel punto non sarebbe più stato possibile intervenire anche in futuro avendo, di fatto, un buco all’interno dello spazio Ticosa. Senza contare che io voglio che l’area sia completamente pulita e dare garanzie su questo ai cittadini».

La prima cosa che vedranno i comaschi sull’area Ticosa, abbandonata dal 1982, sarà, tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo, la realizzazione del mini parcheggio nello spazio verso via Sant’Abbondio, a ridosso della Santarella. Sosta vietata su tutta l’area dal 2011, con l’addio al blocco di 260 parcheggi. I nuovi stalli saranno di fronte alla questura e arriveranno a 90 complessivi considerando quelli già presenti in viale Roosevelt. Scartata l’ipotesi di realizzare un numero più elevato di stalli, circa 300. «Realizzare un parcheggio di 300 posti all’interno dell’area avrebbe richiesto 1,5 milioni di euro dalle tasche dei contribuenti - ha risposto il sindaco nel motivare la decisione di perseguire una soluzione più ridotta - che si sarebbero aggiunti a quelli già necessari (altri 6 milioni per la bonifica, ndr) e onestamente non ci andava. Inoltre intendiamo lasciare il parcheggio a tariffa calmierata e per rientrare nell’investimento ci vorrebbero, almeno è quello che noi auspichiamo, più anni rispetto a quelli entro i quali contiamo di avviare il progetto di riqualificazione dell’intera area».

Per quanto riguarda la bonifica delle aree, rispetto al passato il Comune ha deciso di seguire la strada della progettazione interna, affidando al geometra comunale Ennio Grillo la pianificazione degli interventi sia sulle terre che sulle acque, che ha già ottenuto il via libera di tutti gli enti coinvolti (Arpa, Ats, Provincia). L’assessore Galli ha sottolineato che la certificazione ottenuta da Villa Saporiti sull’area «è frutto del lavoro di un anno per arrivare a un progetto condiviso» e ha aggiunto, riferendosi all’ulteriore sforzo economico del Comune, «mi permetto di dire che dopo 35 anni, sono soldi ben spesi. La città merita di potersi riappropriare di uno spazio importante per dimensioni e per accesso».

Le due fasi

Previsti ora otto campionamenti delle acque a partire da fine 2019 o inizio 2020 ogni quattro mesi. Per la bonifica della “cella 3”, sarà invece indetta una gara europea all’inizio del prossimo anno e i lavori, della durata di 14 mesi, dovrebbero cominciare in estate. La bonifica del terreno, di 12mila metri cubi, inquinato soprattutto da amianto, prevede scavi fino a 2 metri di profondità.

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