«Truffavano gli anziani»
Ora rischiano il processo

Chiusa l’inchiesta a carico di tre napoletani. «Simulavano incidenti per chiedere denaro»

«Signora, sua figlia ha fatto un incidente. Ora è trattenuta dai carabinieri. È urgente che paghi una cauzione per consentirle di tornare libera». Con questa scusa tre cittadini napoletani avrebbero - il condizionale è d’obbligo, fino a sentenza definitiva - truffato un pensionata comasca di 83 anni e tentato di fare lo stesso con un’altra pensionata sempre ultraottantenne.

La Procura di Como ha chiuso l’indagine a carico dei presunti truffatori. Si tratta di Luigi Murolo, 34 anni, Mario Moschella Esposito, 29 anni, e Benito Scarallo, 33 anni, tutti residenti a Napoli ad eccezione di quest’ultimo, che ha casa appena fuori, a Melito di Napoli per la precisione.

I fatti risalgono al gennaio del 2017 quando due pensionate avevano denunciato: una di essere stata raggirata e derubata di un lingotto d’oro da 100 grammi e di una moneta sempre in oro da 10 sterline da collezione, e l’altra di essere stata vittima di un tentativo di truffa che lei stessa ha evitato.

Stando all’accusa i tre si sarebbero messi d’accordo per inscenare una chiamata alle loro vittime spacciandosi per dipendenti dell’agenzia di assicurazioni presso cui i figli delle due pensionate avevano la polizza dell’auto. E sostenendo che i rispettivi figli avevano avuto un incidente stradale e, siccome non avevano con sé i documenti, rischiavano di essere trattenuti dai carabinieri. Solo il pagamento di una cauzione da 3.800 euro avrebbe consentito di evitare il peggio. Cauzione che - a loro dire - sarebbe potuta essere pagata anche in gioielli o preziosi a titolo di garanzia. Quindi un paio di truffatori si presentavano a casa per ritirare la cifra.

In un primo caso la donna ha consegnato dell’oro che aveva in casa. Nel secondo i truffatori hanno commesso un errore parlando di “figlio”, quando la vittima ha una figlia femmina.

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