Turismo, gli italiani
tornano in città

In media i turisti restano due giorni e mezzo

Camesasca: «Dati consolidati, va ampliata l’offerta»

Sempre più turisti sul lago di Como, che si conferma una meta molto amata non solo dagli stranieri ma anche dai tanti italiani che sono tornati ad animare la città. Al giro di boa della stagione turistica i risultati sono positivi ed incoraggianti. L’obiettivo, adesso, è arrivare ad una stagione turistica unica, capace di rendere il nostro territorio attrattivo durante tutto l’anno. A confermare che il trend è in crescita è Andrea Camesasca, vice presidente degli albergatori: «La stagione sta andando bene, c’è una continua crescita di presenze. Possiamo dire con tranquillità che c’è un consolidamento del turismo sul lago di Como che continuerà anche l’anno prossimo e che si afferma sempre più come una delle principali economie del nostro territorio».

E se il lago e le sue bellezze si confermano in cima alle destinazioni degli stranieri – in particolare tedeschi, ma anche americani – la città di Como piace molto di più agli italiani. «Il lago funziona se c’è il sole – aggiunge Camesasca – è la meta privilegiata degli stranieri, mentre in città stanno tornando molto gli italiani complice anche l’aumento del turismo extralberghiero che ha aumentato l’offerta di sistemazioni». In quanto alla qualità del turismo il target è un po’ più basso rispetto al passato ma è compensato, appunto, da una crescita di presenze. «Non è un male che ci sia un turismo anche un po’ più di basso livello – dichiara ancora il vice presidente degli albergatori – il turismo è qualcosa che deve catalizzare tutti, quindi non c’è da scandalizzarsi se c’è anche il turista che si siede in piazza a mangiare un panino invece che andare al ristorante». Quello che bisogna fare, invece, è aumentare l’offerta attrattiva del territorio: Como, infatti, non è solo lago.

Spazio quindi al turismo enogastronomico e a quello sportivo che possono diventare due nuovi punti i forza. «L’enogastronomia può diventare un traino – conferma Andrea Camesasca – allo stesso tempo bisogna sfruttare le richieste del momento come ad esempio quella del golf che sta andando molto bene. Anzi, si potrebbe fare in modo di cominciare prima con la stagione. Ovviamente però la richiesta va creata, bisogna concentrarsi sull’offrire opportunità». Stazionario invece il dato sulla durata media di permanenza dei turisti che anche quest’anno si attesta intorno ai 2,6 giorni. Ad aiutare la crescita del turismo nel comasco c’è soprattutto l’aumento dell’offerta delle sistemazioni: non più solo albergo ma anche bed&breakfast e affittacamere. «Se fatto nel rispetto delle regole e delle normative vigenti – conclude il vice presidente degli albergatori – è tutto positivo, io non sono contrario all’extralberghiero a meno che non si traduca in concorrenza sleale».

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