Turismo, la tassa vale oro
«Un milione e opere ferme»

Il presidente degli albergatori: burocrazia troppo lenta, così non va - Attacca: «Facciamo gli esattori, ma niente servizi, neanche l’illuminazione»

Como

Dai turisti il Comune incassa direttamente (attraverso la tassa di soggiorno) ogni anno circa un milione di euro. Un tesoretto che dovrebbe essere investito in infrastrutture e in eventi proprio con l’obiettivo di migliorare l’offerta ai visitatori.

E a fronte di numeri in continua crescita (nel 2018, ad esempio, il Comune ha incassato il 22% in più rispetto alle previsioni) gli albergatori si aspettano di più da Palazzo Cernezzi. «Abbiamo chiesto fin dall’introduzione dell’imposta - spiega il presidente dell’associazione albergatori Roberto Cassani - di fare incontri in modo di poter dare anche noi qualche contributo e, nel planning fatto ancora con la precedente amministrazione si era stabilito di spendere metà della somma in infrastrutture e l’altra metà per eventi. Il problema, però, è che i progetti sono fermi».

Cassani cita ad esempio la riqualificazione dei giardini a lago e l’installazione di bagni pubblici autopulenti (tutte le collocazioni proposte dal Comune sono state bocciate dalla Soprintendenza con la sola eccezione di piazza Del Popolo, ma la struttura non è ancora stata installata). «Se ogni progetto sta fermo tre anni, in dieci anni quanti soldi avremo accumulato con la tassa di soggiorno dieci milioni di euro senza aver fatto nulla - aggiunge Cassani - Forse sarebbe il caso di pensare a progetti biennali e triennali che possano portare opere di ampio respiro. Penso al Tempio Voltiano, ma anche alla riqualificazione di zone turistiche come piazza Perretta. Frequentata da migliaia di persone e nel cuore della città, ma di fatto abbandonata. Registro purtroppo che la macchina burocratica impedisce di spendere i soldi velocemente e per questo si potrebbe lavorare con una programmazione più lunga. Non si può però pensare che gli albergatori facciano gli esattori e poi non si vedano ritorni per i turisti».

Cassani punta anche il dito sui finanziamenti dedicati agli eventi: «Su alcune cose - spiega - non nascondo una diversità di vedute. Tutti cercano di ottenere i fondi, ma bisognerebbe andare a vedere quali eventi hanno poi effettivamente una valenza turistica».

Ma cosa si dovrebbe fare, prioritariamente, secondo il rappresentante degli albergatori comaschi, per migliorare i servizi per il turismo e per i visitatori del capoluogo?

Il presidente degli albergatori parla della necessità di «partire dall’illuminazione poiché non si può avere mezza città al buio visto che siamo anche la patria della luce». In secondo luogo interventi su arredo urbano e verde (magari con qualche fiore) nella zona del lungolago, predisponendo però anche «un adeguato piano di manutenzione». Cassani ribadisce anche la necessità di intervenire su aree strategiche e a valenza turistica del centro con l’obiettivo di arrivare a una riqualificazione completa nel corso degli anni, con progetti mirati.

«Come albergatori - conclude - siamo perplessi perché a fronte degli incassi che si portano non si vedono riscontri pratici. Banalmente si può anche pensare di sostenere i musei o ampliare l’orario dell’infopoint anche la sera. Purtroppo è stato fatto troppo poco: abbiamo chiesto e continueremo a farlo dove vengono allocate le risorse. Non vanno usate per asfaltare le strade perché non è certo responsabilità dei turisti se ci sono buche. Altrimenti non si dica che è una tassa di soggiorno, ma è una tassa e basta. Guardo fuori dal mio albergo e vedo una marea di turisti e gitanti: ci si deve attrezzare, altrimenti si perderà un’occasione storica».n 

© RIPRODUZIONE RISERVATA