Tutti i lampioni al Comune
«Quattro mesi per i nuovi»

Dopo tanti anni chiuso il caso del riscatto dei pali da Enel Sole Ok del consiglio all’appalto “minimal”. Il sindaco: «Scelta di concretezza»

Sugli impianti di illuminazione il consiglio comunale approva la scelta più semplice e sicura. Ieri sera, con un voto ad oltranza ben dopo la mezzanotte, l’aula a maggioranza ha approvato la delibera per riscattare circa 8mila lampioni da Enel Sole per un corrispettivo economico di 508mila euro. Fino a questo punto, in realtà, erano tutti d’accordo.

I problemi sono sorti con la seconda parte della delibera che andava ad affrontare la questione del rinnovo di tutti i punti luce della città che spesso si rompono e lasciano strade e piazze al buio. L’amministrazione ha deciso di affidarsi all’appalto dello Stato già preconfezionato che, attraverso una gara Consip nazionale già fatta, garantisce in quattro mesi dei pali nuovi a led e la manutenzione per nove anni a 1,6 milioni di euro l’anno. L’alternativa, promessa sbandierata più volte in campagna elettorale, era fare un progetto ritagliato su misura per la città che prevedesse wi-fi, telecamere di sicurezza, trasmissione di dati da smart cities, monumenti e lago da valorizzare.

Alternative e tempi

Gli uffici hanno giudicato difficilmente percorribile questa opzione e già durante la commissione avevano parlato di «due, se non tre anni» per arrivare alla partenza dell’incarico sottolineando che, in un questo lasso di tempo, guasti e lampadine rotte sarebbero state in capo al Comune.

«Si rimprovera la giunta – ha detto il sindaco Mario Landriscina – ma i progetti alternativi giacciono in Comune dal 2012. Io non sono contrario ad altre metodiche prestigiose, ma cerco concretezza. Non è tanto una soluzione al ribasso, quando una soluzione attesa da decenni dalla città. Poi nessuno esclude di arricchire il bando senza invalidare il percorso intrapreso. Chi amministra deve portare avanti le cose». Anche Forza Italia, nonostante lo scontento dimostrato nelle precedenti settimane e lo scetticismo dell’assessore alla partita Pierangelo Gervasoni (ieri assente) che si era ritrovato la delibera sulla scrivania approvata dalla giunta poco prima del suo ingresso, ha votato a favore. Consenso è arrivano anche dall’opposizione con il gruppo Rapinese che si è schierato a favore come pure dal gruppo misto Ada Mantovani. Per il M5S Fabio Aleotti è uscito prima del voto, ma sarebbe stato contrario.

No di Pd e Scelta Civica

No, invece, dal gruppo del Pd, (presenti al momento del voto Stefano Fanetti e Gabriele Guarisco) e Svolta Civica con Vittorio Nessi. «Questa amministrazione nel 2018 aveva dato mandato di procedere con Enel fino alla fine dell’anno scorso e poi andare a gara – dice Guarisco – cucendo un abito su misura per Como. Con la prospettiva di una città intelligente, una smart city, eccetera. Alla fine abbiamo votato una delibera perché il Comune teme di non essere in grado di assicurare il servizio nel periodo di intermezzo».

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