Vaccini a scuola, la linea dei presidi
«Pronti a rifiutare l’iscrizione»

I capi d’istituto concordi: «Reintrodurre l’obbligo di certificazione della copertura completa»

O ti vaccini o niente scuola. L’introduzione obbligatoria della certificazione per avere accesso all’iscrizione scolastica è stata discussa dagli assessori alla sanità regionali, e il motivo è semplice: la copertura vaccinale in Italia è in rapida discesa.

Il nuovo piano sanitario verrà sottoposto ai governatori entro il 20 di ottobre, poi alla conferenza Stato-Regioni. Anche a Como, assicurano i presidi dei principali istituti, alcune mamme all’atto dell’iscrizione dichiarano di non aver mai sottoposto i propri figli ai vaccini e di non avere intenzione di farlo.

«L’obbligo del vaccino mi trova d’accordo - dice Anna Grandi, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Cernobbio -. È così che si faceva una volta, del resto. Un tempo le scuole chiedevano alle mamme di presentare in prima elementare il libretto dei vaccini, l’obbligo è stato tolto 18 anni fa perché sembrava anacronistico».

I numeri delle mamme che dicono no anche al primo obbligatorio vaccino, l’esavalente, sono una stretta minoranza, intorno al 5% dicono le autorità sanitarie, ma i numeri crescono di pari passo a convinzioni estremiste, che in certi casi diventano leggende. «Premessa: un vaccino fondamentale come l’esavalente deve essere fatto da tutti - ragiona Silvana Campisano, preside del Caio Plinio che ha lavorato in tutti gli ordini e i gradi scolastici -. Poi però dovremmo interrogaci sui motivi di questo calo, sui perché di tanto scetticismo».

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