Vandali e barriere fuori dallo stadio, Como dimentica i gioielli razionalisti

Imbrattato il Novocomum, marciapiedi distrutti. Spallino: «Ha tutte le caratteristiche per diventare Ztl»

Altro che cittadella del Razionalismo. Non c’è pace per la zona dello stadio, potenzialmente splendida. La situazione, invece di migliorare, peggiora, lo dimostrano le vicende degli ultimi giorni.

Ci riferiamo alla polemica sulla decisione di blindare l’area per le partite del Como (quasi sempre al sabato quest’anno), con tanto di orribile recinzione lungo tutto il fronte dei giardini, ma anche al raid dei vandali che hanno ricoperto di scarabocchi il Novocomum e lo stesso Sinigaglia. Senza dimenticare i problemi del Monumento ai Caduti (spesso oggetto di vandalismi) e del vicino Tempio Voltiano (primo piano chiuso per mesi causa crollo e progetto di rilancio ancora sulla carta). Non basta? Date un’occhiata alla foto qui sopra e vi renderete conto delle condizioni dei marciapiedi nella zona.

Nessuno ha la bacchetta magica e i problemi sono tanti, eppure una soluzione ci sarebbe. L’ha avanzata in passato l’assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino: «Abbiamo un posto con una funzione pubblica in uno dei comparti più belli, una posizione di pregio con attorno un’area di sosta a lungo termine e bloccata per le partite. Va restituita alla città. Io sono contrario a portare fuori lo stadio, ma bisogna renderlo attrattivo e tutta la zona attorno va resa pedonale». Oggi lo stesso Spallino rilancia: «Dal punto di vista urbanistico, una volta risolto il problema di dove ricollocare la sosta in essere, l’area non potrà che diventare zona a traffico limitato. Ne ha tutte le caratteristiche. Nel frattempo, possiamo cercare di rendere più fruibile la zona con alcune iniziative, per esempio abbiamo portato anche lì la rete wi-fi».

Per valorizzare la zona, renderla viva - e quindi in un certo senso tutelarla - secondo Spallino non si può prescindere dalla pedonalizzazione. Chiare le sue parole: «In tutta Europa il paradigma degli stadi è: in città, senza parcheggi a raso e multifunzionali. Abbiamo un impianto collocato nello scenario più bello d’Italia, come ricordava Gianni Brera. Dobbiamo privarcene? Bisogna piuttosto ristrutturare il Sinigaglia riportandolo il più possibile all’intuizione originaria, riaprendolo verso il lago e integrandolo con le società sportive e il contesto. Credo che in quest’ottica la Ztl sia una scelta obbligata. Così è, d’altro canto, nel Pgt. Ovvio che non possiamo farlo se, insieme allo stadio, non rendiamo più attrattivi anche i giardini. Como Concerti ha fatto qualcosa di molto positivo, la collocazione è ideale. Lavoriamoci».

Prima di pedonalizzare, bisognerebbe ovviamente ricavare altrove i parcheggi tolti dall’area dello stadio. E qui il progetto si inceppa. A meno che non spuntino operatori privati disposti a investire sulla riqualificazione dello stadio e della zona circostante, e a realizzare una nuova area di sosta (molti la immaginano sotto il terreno di gioco del Sinigaglia).

Chiudete gli occhi e immaginate di passeggiare in una zona senza auto, a due passi dal lago, tra il Tempio Voltiano, il Monumento ai Caduti, gli idrovolanti dell’Aeroclub, e un moderno stadio polifunzionale. Non sarebbe male. Purtroppo la realtà che oggi abbiamo davanti agli occhi è molto diversa.

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