Vescovo, Natale con gli ultimi
In carcere e a tavola con i poveri

Ieri mattina la messa con i detenuti reclusi al Bassone. Oggi pranzo con i volontari e gli ospiti della mensa del Don Guanella

La vigilia di Natale è iniziata dal Bassone. Il vescovo Oscar Cantoni è stato infatti alla Casa circondariale di Como ieri per la consueta messa per i detenuti riuniti, uomini e donne, nello spazio polifunzionale animato per l’occasione da un gruppo di volontari. Alcuni rappresentanti delle istituzioni, cittadine e non solo, sono soliti partecipare a questo momento carico di significato. Monsignor Coletti, negli anni passati, si tratteneva poi per la visita e i saluti ad alcuni reparti. Lo scorso anno si recò a salutare le persone detenute in isolamento. Quest’anno anche il vescovo Cantoni dedicherà un momento a dei saluti nella casa circondariale ma, per motivi di sicurezza, non è possibile sapere in anticipo dove esattamente si recherà al termine della messa.

Oggi alle 10 in Cattedrale, messa pontificale e benedizione apostolica e poi, come in molte famiglie e comunità, tradizionale pranzo di Natale che il vescovo Oscar consumerà all’Opera Don Guanella di via Tommaso Grossi. «Una consuetudine – spiega don Davide Patuelli – il pranzo di Natale con gli ospiti del Don Guanella partecipato dal vescovo è una iniziativa datata. Il pranzo è promosso da Caritas e da una nutrita rete di associazioni che seguono il disagio degli adulti. Mons. Diego Coletti è sempre venuto e il vescovo Oscar Cantoni intende proseguire la tradizione». Sono attese tra le ottanta e le cento persone per il gran pranzo, inizio alle 12.30, che vede la collaborazione di tante diverse associazioni, tutti gli enti concorrono a portare cibo e bevande, oltre ad essere a disposizione la cucina del centro. C’è chi porterà il primo, chi il secondo, chi il panettone, un lavoro di rete come tra amici. «Gli ospiti del Don Guanella – prosegue don Davide Patuelli – sono per la maggior parte costituiti da persone senza fissa dimora che frequentano il nostro centro diurno aperto al pomeriggio, ma per l’occasione ci raggiungono anche persone di altri centri diurni della città. Al pranzo di Natale convergono tutte le fasce deboli della città, da chi è seguito a san Donnino a quelli di via Tatti». Servono a tavola i volontari, in media oltre una ventina, per alcuni di loro è una scelta estemporanea, di volontari per un giorno. «Succede nei giorni che precedono le festività che in molti mi chiamino per chiedere se a Natale possono essere d’aiuto, come possono contribuire – conclude don Davide – rispondo di venire a distribuire i pasti. Desiderano dare un significato particolare alla giornata vivendo un Natale di carità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA