Volta, ricorrenza triste
Acqua dal tetto del Tempio
e sfregio a Libeskind

Si celebrano i 190 anni dalla morte dello scienziato, ma al Tempio infiltrazioni e un piano ancora chiuso. Vandalo incide una scritta sul monumento di Libeskind

Proprio nel giorno in cui si celebra una ricorrenza importante - i 190 anni dalla morte - arriva la notizia di un doppio sfregio alla memoria di Alessandro Volta.

Sfortunata coincidenza, certo, ma anche il simbolo di una città che non sempre ha saputo onorare nel migliore dei modi il suo figlio più illustre.

In un caso l’allarme riguarda le condizioni del Tempio Voltiano, mentre l’altro episodio fa emergere ancora una volta il problema dei vandali che si sono accaniti - questa svolta - sull’opera di Daniel Libeskind.

Partiamo dal Tempio. Qui, complice la pioggia caduta sabato, sono state segnalate infiltrazioni sia al livello dell’ingresso (uffici del personale) che nella zona più bassa, quella dei servizi igienici. «Il tetto non ha tenuto e l’acqua è arrivata fino a terra», riferisce una dipendente dei Musei.

Ieri pomeriggio la situazione era migliorata, ma i segni delle infiltrazioni si vedevano ancora su alcune pareti. Il Comune ha fatto sapere di non aver ricevuto comunicazioni dal personale e che questa mattina verrà effettuato un sopralluogo.

Il secondo sfregio a Volta tocca invece l’ultimo monumento - in ordine di tempo - dedicato all’inventore della pila. Qualche vandalo si è infatti accanito contro “Life Electric”, l’opera situata in fondo alla diga foranea (ispirata proprio alla tensione elettrica tra i due poli di una batteria, il grande dono dello scienziato comasco all’umanità). In che modo? Ha inciso una scritta - forse utilizzando una chiave - sulla parte di alluminio più vicina al lago. Un gesto inqualificabile, che peraltro potrebbe esser stato ripreso dalla telecamera installata proprio sul “tondello”.

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