Ztl, sanzionato per l’orario di uscita
In tribunale la multa da 11mila euro

Il 20 dicembre la discussione del ricorso presentato contro il Comune di Como dalla società Galileo food

Le multe “a grappolo”? A distanza di parecchi mesi dall’entrata in funzione del nuovo sistema di videosorveglianza degli accessi alla città murata (che registrano non solo l’orario di ingresso ma anche quello d’uscita), l’ufficio del giudice di pace del tribunale di Como continua a trattare un bel po’ di ricorsi da parte di utenti titolari di pass per la Ztl che, per motivi diversi, si sono visti rifilare contravvenzioni in serie.

Il caso di scuola è quello del residente che dimentica di rinnovare il pass, ma non è l’unico, come dimostra la vicenda della mega multa da 11.704 euro addebitata alla società Galileo food, che si occupa di ristorazione, e che dopo l’entrata in vigore del nuovo sistema di videosorveglianza aveva rimediato 65 contravvenzioni da 180 euro l’una, e l’una consecutiva all’altra. Sulla vicenda pende un ricorso che sarà discusso in tribunale il 20 dicembre, ma il nodo è proprio l’attivazione del sistema che registra anche l’orario di uscita dalla città murata, connesso con un problema di comunicazione.

Detto in parole povere: il furgone che serviva a effettuare le consegne di pesce fresco disponeva – e dispone - di una “finestra” temporale entro la quale compiere il suo percorso. Se prima dell’attivazione del vigile elettronico un ritardo di uno, cinque o venti minuti poteva essere non rilevato dal sistema o tollerato dall’agente che si fosse trovato a eseguire un controllo diretto (a maggior ragione se si fosse poi trattato di un ritardo di pochi minuti), con il nuovo “occhio” la multa è garantita anche con soli 30 secondi di sforamento. Dice: ma com’è stato possibile accumulare tante multe senza accorgersi? Lo spiegano nel ricorso gli avvocati Mauro Giovannardi e Paolo Gatto, che assistono il titolare della Galileo food: è bastato notificarle nella sede della società durante il periodo di lockdown, quando cioè l’attività era chiusa.

Il problema delle multe “a grappolo” in ogni caso rimane, soprattutto per chi non si accorge di avere il permesso scaduto. Se n’era discusso anche in consiglio comunale nel gennaio del 2020, in occasione dell’approvazione di una mozione del consigliere Alessandro Rapinese che prevedeva che l’amministrazione avvertisse con due mesi di anticipo quantomeno i titolari di permessi in scadenza. La mozione, che aveva valore di “semplice” indirizzo politico, fu approvata all’unanimità ma non ebbe alcun seguito: «Lettera morta – conferma oggi Rapinese – E il Comune continua a multare».

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