<Natale in casa Cupiello>
Dall'Asl al palco del Sociale

I dipendenti dell'Azienda sanitaria si trasformano in attori diretti da Dario Tognocchi per uno spettacolo a fini benefici

COMO - Il teatro Sociale spesso è sede di spettacoli che al valore artistico aggiungono un significato più importante, per la causa benefica cui sono legati. Ha questa caratteristica anche la messinscena di Natale in casa Cupiello che verrà proposto domani alle 21 dalla neonata compagnia dei dipendenti dell'Asl di Como. Un gruppo di lavoratori, medici, infermieri, impiegati, personale di servizio, che hanno trovato nella passione per il teatro un collante per lavorare meglio e per inseguire un obiettivo, aiutare a salvare la chiesetta di San Martino. (Biglietti a 10 euro. Info: Facebook, digitare Natale in casa Cupiello). A dirigere l'impresa è Dario Tognocchi che torna alla antica passione della regia.
Tognocchi, come è nato questo progetto?
Raccogliendo l'invito di Roberto Antinozzi, direttore generale della Asl, ho lavorato, dalla primavera scorsa, a formare dei nuovi attori. Abbiamo insistito molto sul mestiere della scena e sulla disciplina del teatro. Da lì è scaturito lo spettacolo che vedrete stasera, un Natale in casa Cupiello che segue l'allestimento originale eduardiano, con un prologo che vuole rappresentare la “nostra” interpretazione del testo, capace anche di far riflettere.
Ci saranno soprese?
Direi di sì anche se è meglio non svelare troppi dettagli. Diciamo che si parte proprio dal presepe, un tema centrale nel testo di De Filippo, ma anche nella nostra interpretazione.
La messinscena sarà in costume?
Sì, abbiamo affittato i costumi da una sartoria napoletana che lavora sui modelli che sono adatti agli allestimenti di Eduardo De Filippo. Credo che possa essere una suggestione in più. Per il resto, sarà una prova davvero corale, in cui tutti hanno dato il meglio di sé, dividendosi i ruoli, sulla scena, ma anche dietro le quinte. In tutto, lavorano a questo progetto almeno venti persone ed è una grande soddisfazione averli guidati a questo risultato.
Tognocchi, per lei la regia è un ritorno. Ci saranno sviluppi?
Sì, la regia è stata una delle mie passioni in gioventù. Non escludo altre prove come questa anche se posso dire che il burattinaio, nella sua baracca, è sempre il regista dei suoi piccoli protagonisti.
Sara Cerrato

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