
Cultura e Spettacoli / Como città
Giovedì 13 Gennaio 2011
Scossa pop al Karducci
con Brunialti e Ghielmetti
Per la prima volta il centenario istituto ha aperto alla musica "non seria" e la platea, abituata a ben altro, ha applaudito
Una chitarra, il glorioso pianoforte Steinway del Salone Musa, una tavola che si imbadisce ma, soprattutto, canzoni note e inediti del Luca intrecciate con Harry Belafonte, De Andrè e Celentano e il meglio del repertorio anni '60-'70 che Alessio predilige riproducono un “angolo di Como che ogni tanto sparisce” per il pubblico fra cui non manca il drappello di “aficionados” di quelle fascinose atmosfere melodiche e delle storie di vita di Ghielmetti insieme agli irriducibili della storica sala cittadina, neanche poi così spaesati dalla serata volutamente e spontaneamente “altra”.
Non ci vuol molto al duo per creare il clima conviviale della serata amata dalle anime un po' sole rese vicine da una tovaglia a quadrotti che sarebbe piaciuta a Gianni Brera: le tante cartoline del cuore di Ghielmetti scorrono e si alternano alle raffinatezze delle citazioni a voce acuta di Brunialti, il Salone Musa riesce a scaldarsi quanto basta per rieccheggiare dalla platea il refrain del “dottor Carlo” e a fare l'ultimo tuffo nostalgico con la storia d'amore di Cristiana che poi è il ricordo di Gigi Meroni. Karducci - ovvero tutta la musica che qui non avete mai ascoltato (né avreste mai voluto), spaziando tra stili e generi modern / contemporanei assolutamente non seri diventa semplicemente ciò che voleva essere, nel suo titolo e nelle sue emozioni vere che sanno “saudade” in riva al lago.
Stefano Lamon
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