Il "mago" Orsini
strega il Sociale

Applausi convinti per la rappresentazione de La Tempesta di Shakespeare

COMO - Interessante e ben riuscita prova di adattamento alle scene contemporanee di un classico al Sociale di Como. Per il ciclo Prose I è stata messa in scena La Tempesta di William Shakespeare, proposta in una coproduzione del Teatro Stabile di Napoli, ERT Fondazione, Modena, Teatro Eliseo di Roma. Il cast, importante, vedeva protagonista di grande carisma, in una rosa di nomi interessanti, il grande Umberto Orsini, vitalissimo interprete, capace di dare al personaggio di Prospero un caleidoscopio di sfumature interpretative, degne di un grande della scena. In principio rancoroso e desideroso di vendetta, il Prospero di Orsini è il potente "mago", l'uomo tradito ed esiliato dal proprio sangue, il padre tenero, il magnanimo deus ex machina e anche, al disvelamento finale, l'attore che mostra la finzione scenica, senza rompere l'incantesimo. La prova di Orsini era ben sostenuta sia dagli altri interpreti, tra cui si segnalano Rolando Ravello, un Calibano "psichiatrico" di ossessiva intensità, Rino Cassano, magico "funambolo" come l'aereo Ariel, Federica Sandrini, una Miranda prima "prigioniera" in un "ospedale" pieno di incubi e infine tenera innamorata. La regia di Andrea De Rosa, personaggio ormai affermato nel panorama italiano, ha suggellato una operazione interessante, con i "tagli" sapienti, che riducono il testo a un'ora e mezza, fondendo le scene più che eliminandole. Suggestiva l'esaltazione della sfera sensoriale, con effetti soprattutto uditivi di grande impatto emotivo, che sono una delle caratteristiche distintive del regista. Grandi e calorosi gli applausi.
Sa. Ce.

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