Il pubblico sul palco
con LeleComplici

Al Sociale la platea e i palchi si svuotano e si riempie il palcoscenico dove i musicisti si fondono ai fan per la rassegna La musica che gira intorno

Il pubblico sul palco con LeleComplici
COMO - Anche se lo spazio dovrebbe essere tutto per le canzoni, quelle di Lelecomplici - e ci sarà, tempo qualche riga - è impossibile, sarebbe perfino ingiusto, parlando del primo appuntamento della rassegna La musica che gira intorno ignorare la cornice magnifica offerta al pubblico e ai suonatori dal palcoscenico del Teatro Sociale. Non è la prima volta che accade ma, di nuovo, si rinnova il fascino di questa struttura quasi bicentenaria. Il pubblico non ha assistito all'evento dalla platea e dai palchi, ma, anzi, platea e palchi erano lo sfondo sontuoso per l'orchestra che ha preso posto in proscenio, le spalle rivolte alla sala, mentre gli spettatori occupavano lo spazio solitamente dedicato alle quinte e agli altri arredi scenici. Una soluzione suggestiva che venerdì sera ha trovato una colonna sonora in bilico tra jazz anni Venti, aromi zigani e klezmer: sono i “complici” di Lele Gambardella, cantautore comasco che si è segnalato anche per queste scelte tanto affettive quanto antieconomiche, allestire, lui, quasi esordiente, una formazione eterogenea, fatta di eccellenti musici, difficile da mantenere, quasi impossibile da far circolare negli spazi consueti ma coesa grazie alla tenacia di questo ragazzo dalla voce di cartavetro che, infatti, non ha mancato di sottolineare come questa performance rappresentasse, per molti versi, il coronamento di un sogno. Alle sue spalle i virtuosismi di Giulia Larghi al violino, di Luca Schiavo alle chitarre, di Flaviano Braga alla fisarmonica, di Camilla Uboldi al mandolino. Da un lato, poi, un'intera sezione di fiati chiamata a colorare i brani di Sotto gli occhi di nessuno, uscito ormai tre anni fa: il grande Rudy Migliardi al trombone, Giancarlo Mariani alla tromba e Alfredo Ferrario al clarinetto. La sezione ritmica ha trovato nel talento smisurato del contrabbassista Antonio Cervellino e nei poliritmi intrecciati dalla batteria di Massimo Caracca e le percussioni di Maurizio Berti. Nel pubblico autentiche frange di tifosi accorse in massa (era tutto esaurito da giorni) per salutare questa consacrazione personale e ascoltare in anteprima qualche scampolo del disco a venire: "Si intitolerà Non sono cose da grandi - anticipa l'autore - e ha davvero voglia di uscire, dovrebbe essere pronto entro la fine dell'estate. Il problema è trovare un finanziatore: anzi, se tra i presenti c'è qualcuno che ha possibilità...”: una richiesta tra il serio e il faceto, testimonianza dell'ironia di chi alterna a brani divertenti come Delicatamente, gli spunti di Un gioco e Primavera, gli inediti di cui si diceva.
Alessio Brunialti

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