Einaudi piace a metà
L'atmosfera lo penalizza

Grandi applausi al Sociale per il concerto del compositore i cui brani però non riescono a farsi apprezzare appieno

COMO - Applausi calorosissimi in un Teatro Sociale tutto esaurito per Ludovico Einaudi. È una star atipica: i classicisti gli rimproverano di dedicarsi solo alle proprie composizioni e di non confrontarsi con il grande repertorio del passato.
Sul versante leggero è acclamato per la felicità di alcune sue melodie mentre la sua tecnica - in parte new age e in parte minimalista - virtuosistica senza essere troppo appariscente dona ai suoi album e a concerti come quello ascoltato al Sociale, una certa aurea di nobile austerità.
Apprezzando Einaudi, insomma, ci si sente tutti un po' più colti. Se la performance è stata impeccabile e priva di sbavature, partendo dai brani recenti di "Nightbook", passando per quelli di "Divenire" e lambendo "Le onde" solo in un passaggio del bis, almeno un appunto va fatto. La formula dell'esibizione solistica, l'autore - esecutore al pianoforte, un'atmosfera pressoché religiosa, è affascinante per i primi minuti, ma, sulla lunga distanza di due ore, rischia di "divenire" ripetitiva, al punto che le composizioni appaiono indistinguibili. Leggi la recensione su La Provincia del 15 dicembre.

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