Addio a Lina Wertmuller
Prima regista da Oscar

È morta a 93 anni, a Roma, la cineasta di “Mimì metallurgico”: nel 1977 la nomination per “Pasqualino settebellezze” e nel 2020 l’Oscar alla carriera

Lutto nel mondo del cinema italiano e internazionale, per la morte di Lina Wertmuller, 93 anni, regista e autrice di film memorabili, quali “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, “Pasqualino settebellezze”, “Mimì metallurgico”, che contribuirono a lanciare attori straordinari come Giancarlo Giannini e Mariangela Melato. Prima donna candidata all’Oscar per la miglior regia nel 1977 per “Pasqualino settebellezze”, totalizzò complessivamente quattro nomination. Nata a Roma nel 1928, donna determinata e dal carattere forte, ha lasciato un’originale impronta nel cinema per la capacità di portare alla luce il lato surreale, spesso comico, di vicende anche drammatiche. Lavora sul set di “La dolce vita” e di “8 ½” di Fellini, ma nel contempo firma anche parecchia televisione, compresa qualche “Canzonissima” e lo sceneggiato “Il Giornalino di Giamburrasca” (1964-65) interpretato da Rita Pavone. Il lungometraggio “I basilischi”, del 1963, ne fa conoscere il talento, grazie alla Vela d’oro del Festival di Locarno. Moglie del celebre scenografo teatrale Enrico Job, raggiunge la notorietà internazionale, come regista, nel 1972, con “Mimì metallurgico ferito nell’onore”. A renderla popolare anche i titoli chilometrici delle sue opere. Nel 2020 ha ricevuto l’Osca alla carriera.

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