Bambini e cibo: tutti i sensi
vanno coinvolti in armonia

Nell’ultima rubrica di “L’angolo della dieta mindful”, la dottoressa Francesca Noli affronta un capitolo delicato della vita di famiglia. Ecco alcuni consigli

Le abitudini alimentari dei bambini in età scolare, nel periodo che precede l‘adolescenza, si rivelano estremamente importanti per vari motivi, come evidenziato nella sezione a loro dedicata nelle Linee guida. Infatti, un’adeguata alimentazione, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, è fondamentale per uno sviluppo ottimale, fisico e cognitivo. Inoltre, buone o cattive abitudini, che si instaurano in questa fascia d’età, tenderanno a mantenersi nel tempo.

«Molti sono i fattori che possono influenzare l’alimentazione e lo stile di vita in generale dei bambini, ma non c’è dubbio che un ruolo fondamentale viene svolto dall’ambiente famigliare»

La base per introdurre tutti i nutrienti necessari per una buona crescita, con particolare riferimento alle giuste quantità di energia e proteine, di vitamine (in particolare vitamine del complesso B, vitamina C e D) e di minerali (in particolare calcio, ferro e iodio) è adottare un’alimentazione molto varia a cominciare da frutta e verdura. Molti sono i fattori che possono influenzare l’alimentazione e lo stile di vita in generale dei bambini, ma non c’è dubbio che un ruolo fondamentale viene svolto dall’ambiente famigliare. Dalla mia esperienza professionale, posso confermare, come sostenuto nelle Linee guida, che i bambini osservano, anche se spesso non ce ne rendiamo conto, il comportamento alimentare di noi adulti o dei fratelli maggiori, intuiscono se abbiamo un rapporto sereno oppure ossessivo con il cibo e la bilancia, e ricorderanno, anche a distanza di anni, delle frasi a loro rivolte riguardanti il loro aspetto fisico portandoli, a volte, ad uno stato di disagio che potrà accompagnarli per tutta la vita.

«L’esperienza sensoriale vissuta nei Laboratori del gusto può davvero avvicinare i bambini all’assaggio di alimenti che normalmente tendono a rifiutare»

Oltre alla famiglia, i modelli di riferimento si allargano agli insegnanti e ai compagni di scuola, agli amici, fino ai personaggi dei cartoni animati.

Va evitato l’utilizzo del cibo come ricompensa o castigo, oppure come merce di scambio (“se prima non finisci tutto quello che c’è nel piatto non puoi giocare ai videogiochi”; “se non mangi le verdure non ti do il gelato” etc.). Personalmente ho lavorato moltissimo nelle scuole e, soprattutto nelle scuole dell’Infanzia e nelle scuole Primarie, l’esperienza sensoriale vissuta nei Laboratori del gusto può davvero avvicinare i bambini all’assaggio di alimenti che normalmente tendono a rifiutare. Tutto parte dalla conoscenza attraverso i sensi: osservare, toccare, annusare, sentire fino ad arrivare all’assaggio che a questo punto è vissuto come il naturale completamento.

Video della dottoressa Francesca Noli

Dopo l’assaggio, il bambino deve essere lasciato libero di esprimere le proprie sensazioni e va rispettato nel caso decida che quel cibo non è di suo gradimento. Quindi, più che forzare, sarebbe meglio incoraggiare e sperimentare insieme.

Tra i vari pasti della giornata, ricordiamo che la prima colazione riveste il ruolo più importante proprio perché una colazione adeguata è in grado di garantire il giusto apporto di energia e nutrienti per affrontare la giornata.

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