Camilla Ciraolo: «Io a lezione di cinema sul set con Pupi Avati»

L’intervista Questa sera l’attrice comasca parteciperà alla proiezione de “La quattordicesima domenica del tempo ordinario” all’Astra

È uscito lo scorso 4 maggio, in circa 300 sale italiane, “La quattordicesima domenica del tempo ordinario” il nuovo film del regista bolognese Pupi Avati distribuito da Vision Distribution e interpretato da un cast definito da lui stesso «un mix rischioso ed eccitante», in cui una manciata di volti notissimi, come Gabriele Lavia, Edwige Fenech e Massimo Lopez si affiancano ad un piccolo gruppo di esordienti, Nick Russo, Lodo Guenzi, cantante de Lo Stato Sociale, e la giovane attrice comasca Camilla Ciraolo.

La pellicola, definita dallo stesso Avati come la «più sincera e autobiografica di tutta la mia carriera», racconta l’amore assoluto di Marzio e Sandra ed è ambientata nella Bologna tra gli anni Settanta e il nuovo millennio, in un continuo susseguirsi di flashback e ricordi, gioia e dolore, amarezza e felicità. E se la Sandra “di oggi” è interpretata da un mito assoluto come la Fenech, il compito di essere la Sandra “di ieri” è stato affidato proprio alla ventiseienne Camilla, al suo debutto sul grande schermo, dopo aver studiato ed essersi misurata a lungo con il mondo del doppiaggio.

Camilla, quando e come è avvenuto l’incontro con Pupi Avati?

Stavo frequentando un corso all’Accademia Cs Cinema di Milano, e Avati era uno dei docenti. Ad un certo punto ci ha proposto di imparare e interpretare un monologo e, attraverso questo, è riuscito a tirare fuori quello che avevo dentro, trovando la chiave giusta. Il giorno dopo mi ha telefonato e mi ha proposto il ruolo di Sandra nel suo nuovo film. All’inizio non pensavo si trattasse di una parte così importante, ma quando ho realizzato è stata una gioia immensa.

È stato difficile “essere Sandra”?

Credo che Pupi ci abbia “visto lungo”, perché nel momento in cui si chiede ad un attore di interpretare un determinato ruolo, l’80% di quel personaggio appartenga già all’attore stesso, mentre il restante 20% è qualcosa che va acquisito. Mi riconosco in tante sfaccettature di Sandra, anche se siamo diverse sotto molti punti di vista: lei è vissuta negli anni Settanta, ha una storia familiare complicata e uno stile di vita completamente differente dal mio ma, una volta regolate le “asticelle delle emozioni”, sono riuscita ad entrare nella sua pelle.

Com’è stato lavorare con Lodo Guenzi?

Bellissimo. Lodo è una persona splendida, molto umile e rispettosa. Mi sono sentita a mio agio sin da subito, con lui, mi ha aiutato a superare il timore e l’imbarazzo durante le interviste, a cui non ero certo abituata. La cosa incredibile è che abbiamo iniziato a conoscerci davvero, come Lodo e Camilla, solo alla fine delle riprese, quando abbiamo smesso di essere Marzio e Sandra.

In questo film recitano anche alcuni attori di lungo corso. Con loro com’è andata?

Avendo girato in momento diversi, non abbiamo avuto modo di incontrarci sul set, quindi abbiamo avuto un rapporto più sul piano umano che su quello lavorativo. Edwige, ad esempio, è stata per me fondamentale il secondo giorno di riprese, mi ha vista tesa ed è riuscita a rassicurarmi e a darmi forza, con un’empatia commovente. Gabriele Lavia, invece, è un pozzo di cultura senza fine, quello che io considero un vero e puro artista.

In un momento in cui si rincorrono forti gli inviti e gli appelli a tornare al cinema, come ti sembra sia stato accolto questo film dal pubblico?

Ho la sensazione che l’interesse e la curiosità vadano sempre più aumentando, man mano che passano le settimane, grazie anche al tam tam social e mediatico che si è creato intorno al film. Questo significa che la pellicola ha suscitato emozioni in chi è andato a vederla, e queste emozioni sono riuscite a contagiare anche altre persone, in un’ottica di condivisione e partecipazione. Credo che non ci sia cosa migliore, proprio come ama dire sempre Pupi Avati: «La cosa bella non è ricevere felicità, ma donarla».

Camilla Ciraolo sarà presente questa sera, sabato 20 maggio, al Cinema Astra di viale Giulio Cesare 3 a Como, durante la proiezione speciale del film, in programma alle ore 21 (tariffa speciale a 4 euro per gli under 25).

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