Como, Giada Negri
e i disegni che aiutano

L’illustratrice comasca ha prestato la sua matita al libro “Nano Gianni e i granelli rossi” di Fabio Sbattella: una metafora per spiegare ai bimbi la sfida contro il virus

Per parlare di lei, bisogna partire dal suo grande talento, accompagnato da una sensibilità non comune e da una straordinaria passione per i dettagli, i colori e l’armonia delle forme. Per parlare di lei, bisogna raccontare delle sue principesse, della sua capacità di raccontare, tramite i disegni, mondi incantati e bellissimi, dove anche le cose che fanno paura diventano motivo di sorpresa, coraggio e crescita.

Lei è Giada Negri, artista e docente all’Accademia Aldo Galli che, in questa quarantena, ha dato vita a diversi progetti dedicati ai bambini. Infatti, dopo aver illustrato “Storia di un Coronavirus”, il racconto scritto da Francesca Dall’Ara, psicologa e psicoterapeuta del Servizio per le disabilità complesse e Malattie Rare dell’Uonpia della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, ha dato forma e colore ai personaggi e alle ambientazioni di “Nano Gianni e i granelli rossi”, una fiaba scritta dal ricercatore dell’Università Cattolica di Milano, psicoterapeuta familiare ed esperto della mente in contesti di emergenza Fabio Sbattella e pubblicata, per ora solo digitalmente, da Giunti Editore.

«Mi sono innamorata subito di questa storia – racconta l’illustratrice comasca – perché è una fiaba vera e propria, in cui non si fa mai accenno al Coronavirus, ma si cerca di dare ai bambini qualche elemento in più per capire il momento difficile che stiamo vivendo. La vicenda è ambientata nel rinascimentale regno di Madia, che un brutto giorno viene invaso da strani granelli rossi. Il re, allora, raduna tutti gli esperti del regno per capire come allontanare la minaccia e, nel frattempo, chiede al popolo di restare chiuso nelle proprie case, lontano dal pericolo. La soluzione arriverà, ovviamente, in un modo inaspettato, per mano del più piccolo della compagnia, che ha le sembianze, suggerite da mio figlio, di un Brut del Carnevale di Schignano».

Una visione metaforica della realtà, quella presentata nel testo, curato dagli psicologi Riccardo Bettiga e Gabriella Scaduto e corredato da una lettera del filosofo Umberto Galimberti che, rivolgendosi ai genitori, li invita ad utilizzare questo “tempo sospeso” per affrontare con i propri figli il delicato argomento della separazione e del lutto, per riflettere su sé stessi, sul proprio rapporto di coppia e sul ruolo educativo.

«Nel libro l’autore, che ha devoluto il proprio compenso a favore dei progetti di solidarietà internazionale della ong Fondazione “Don Carlo Gnocchi”, ha voluto inserire anche ventidue giochi, per tre settimane più un giorno, da fare in casa, adatti a tutte le età e basati sulla relazione tra grandi e piccoli, mentre io ho aggiunto un teatrino, scaricabile gratuitamente dal sito della Giunti, con tutti i personaggi da stampare e ritagliare». Anche i nomi citati in “Nano Gianni e i granelli rossi” non sono affatto casuali, ma sono frutto di un pensiero e di una ricerca accurata. «Alcuni sono stati suggeriti dai bambini, il nome Gianni è stato scelto perché è semplice, comune, facilmente memorizzabile e leggibile anche in caso di pubblicazioni all’estero, inoltre contiene due “n”, proprio come la parola “nano”. Madia, poi, è un nome breve, con una bella musicalità, che non fa riferimento a nessun luogo preciso, ma si colloca fuori dal tempo».

Il libro è disponibile sul sito della Giunti e su Amazon a 5 euro.

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