Enrico Melozzi: «Classica o leggera, la musica è tutto»

L’intervista Polistrumentista, stasera al Sociale con la sua nuova creatura: l’Orchestra Notturna Clandestina

Un’orchestra fuori gli schemi - che unisce e mescola la musica “classica” con gli altri generi - e un eclettico polistrumentista e direttore d’orchestra: sul palcoscenico del Teatro Sociale stasera, giovedì 9 marzo - a partire dalle 20.30 - Enrico Melozzi e la sua Orchestra Notturna Clandestina porteranno entusiasmo, talento e melodie appassionanti, con l’obiettivo di avvicinare sempre più la musica - tutta la musica - alla gente.

Un gradito ritorno a Como, quello del direttore d’orchestra abruzzese, dopo l’evento dei 100Cellos con Giovanni Sollima del 2018: la sua Orchestra Notturna Clandestina è un gruppo sinfonico composto da solisti di diverse nazionalità che si prefiggono lo scopo di riavvicinare la musica classica al grande successo popolare con un concerto - che si preannuncia unico ed emozionante - dal programma vario ed intrigante che spazierà tra Verdi e de Falla, passando da Mozart e i Nirvana e le pagine inedite dello stesso Melozzi. Quest’ultimo è noto al grande pubblico anche per le - ormai numerose - partecipazioni al Festival di Sanremo come direttore d’orchestra di grandi artisti e gruppi come Maneskin e Pinguini Tattici Nucleari o, nell’ultima edizione, Sethu, Mr Rain e Gianluca Grignani, del cui pezzo “Quando ti manca il fiato” è anche coautore; memorabile la direzione in coppia con il Maestro Beppe Vessicchio nel duetto dell’artista con Arisa.

Melozzi è però un polistrumentista e compositore che ha iniziato la sua attività all’età di undici anni, da autodidatta, copiando centinaia di brani di Bach su un rudimentale computer Amiga 500.

Qual è il motore che la spinge al continuo cambiamento e alle diverse esperienze musicali?

Il cambiamento e l’uso di tanti linguaggi diversi ha fatto sì che la musica non mi annoiasse mai. Fin da piccolo ho fatto di tutto, compreso giocare a scacchi a livello nazionale e lavorare al punto croce, abbandonando ad un certo punto l’attività. Il modo in cui mi veniva insegnata all’inizio la musica mi stava stufando, ma crescendo - attorno ai quindici anni - ho fondato un gruppo punk rock metal e, parallelamente, allo studio del violoncello al Conservatorio di Teramo - dove sono nato - ho suonato la chitarra, le tastiere, il basso. Poi ho iniziato a comporre e a dirigere e a scrivere la prima colonna sonora. Ho sempre portato avanti molte cose insieme, perché amo questa dinamica e sfrutto la capacità di capire il trucco di un determinato linguaggio a cui mi avvicino.

La fusione tra generi nel tempo si è diffusa, per cui oggi musica classica e pop non sono più così lontani come un tempo.

Molti musicisti sperimentano più generi e il pop può risultare anche molto più difficile della musica classica. Io ho sempre avuto questo interesse e questa tendenza e, poiché sono una persona molto pignola e autocritica, studio moltissimo per ottenere il risultato migliore - anche in occasione delle direzioni sanremesi: oltre alla predisposizione a quel determinato linguaggio bisogna prendere il considerazione il tipo di orchestrazione, le modifiche del brano o del libretto, tante nozioni complesse. Unire i generi però è sempre entusiasmante e con l’Orchestra Notturna Clandestina cerchiamo di fare proprio questo.

Una poliedricità, la sua, che non riguarda solo gli strumenti, ma anche tanti altri aspetti e talenti, in ambito musicale.

Da ragazzo i maestri dicevano che non avrei mai dovuto fare la “musica leggera”, perché ero destinato al violoncello e rischiavo di rovinare la mano o l’orecchio. Io non ho mai ascoltato nessuno e ho portato avanti tutte le mie serate o le tournée, compresa quella che - anni fa - mi causò una tendinite per via della chitarra e dunque non poche difficoltà in occasione del successivo saggio di violoncello. Nel periodo delle chiusure a causa della pandemia sono riuscito a lavorare per il cinema, a dedicarmi alla produzione, alla traduzione di canzoni o alla direzione doppiaggio: grazie a tutto questo mi sono salvato.

Biglietti disponibili - a partire da 10 euro - su teatrosocialecomo.it; ill concerto è incluso anche nell’Abbonamento Under30 per i giovani dai 18 ai 30 anni.

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