“Grazie Raoul” di Ghielmetti
per il “Giusto” Wallenberg

Stasera il cantautore comasco partecipa all’evento di Lugano. E annuncia un brano su Meroni

È quasi un “Concerto di Capodanno” quello che vedrà esibirsi il cantautore comasco Luca Ghielmetti, artista italiano in un firmamento di stelle ungheresi, stasera, alle 20.30 al Palazzo dei Congressi di via Campo Marzio a Lugano.

L’occasione è particolarissima: “The Lost European Raoul Wallenberg” è un omaggio, patrocinato dalle ambasciate di Svezia e Ungheria e dalla Città di Lugano a un personaggio incredibile che ha operato durante la Seconda guerra mondiale a Budapest.

«L’uomo che salvò centomila ebrei», secondo le ricerche di chi sta tentando di ricostruire una vicenda che sfocia nel mistero. «Ho conosciuto questa figura straordinaria grazie al mio amico Giorgio Lundmark - spiega Ghielmetti - che presiede la fondazione dedicata a Wallenberg e che ha organizzato questo evento in cui ha voluto coinvolgermi. Un onore per me, anche perché il cast è tutto di artisti di prim’ordine».

Sul palco, infatti, si esibiranno Margit Fodor, giovane soprano che da pochi mesi frequenta il Conservatorio di Lugano, la pianista Katalin Falvai e i due fratelli Sandor e Ádám Javorkai, rispettivamente violinista e violoncellista, un duo consolidato che suona due Stradivari. Inoltr,e la giovane, ma già affermatissima arpista svizzera, Elisa Netzer.

Ghielmetti, invece, si esibirà in trio con il chitarrista Beppe Pini e il fisarmonicista genovese Franco Piccolo. «Con lui - racconta - ho anche composto una canzone per quest’uomo, dal titolo semplice, ma sentito: “Grazie Raoul”. È una vicenda appassionante, degna di un film come “Schindler’s list”. Wallenberg era uno di quegli uomini speciali che hanno saputo agire concretamente quando l’orrore e la follia stavano prendendo il sopravvento e poi, all’improvviso, di lui non si è saputo più nulla e ancora oggi non è chiaro come si sia conclusa la storia».

Diplomatico svedese di stanza a Bucarest, Wallenberg si prese a cuore la questione ebraica: poteva costargli la vita un una città occupata e governata dai nazisti, ma questo non lo fermò. Prima con i cosiddetti “passaporti Wallenberg”, dei salvacondotti diplomatici che rendevano chi li possedeva virtualmente intoccabile (documenti autenticati con tanto di bandiera svedese e corona della regina, ma meravigliosamente falsi), poi finanziando scuole, ospedali e orfanotrofi per ebrei fino a impedire il bombardamento del ghetto dove vivevano centomila persone.

Il primo nell’elenco dei “giusti”

Però, Wallenberg è stato arrestato dai russi e da allora di lui non si sa più nulla: è il primo dell’elenco dei “Giusti tra le nazioni” e nel 2012 si è celebrato il centenario della sua nascita. Ma che fine ha fatto Raoul? “È quello che ci siamo domandati io e Franchino per scrivere questa canzone - precisa Ghielmetti - Abbiamo voluto immaginare dei finali, tutti bellissimi, per un uomo che meritava solo la felicità». Un brano che andrà a fare parte di un nuovo album? «Le canzoni ci sono. Alcune sono già state ascoltate, come questa, altre che interpreto in concerto, il brano dedicato a Gigi Meroni (accluso al recente libro dedicato al calciatore lariano “Una vita a tutto campo” edito da Carlo Pozzoni Fotoeditore, ndr), e alcuni inediti. Si tratta di capire, in un momento discograficamente confuso, come proporle nel modo migliore».

I biglietti per il concerto di stasera sono in vendita a 40 franchi svizzeri, le casse apriranno alle 18.30 (infoline 004191-923.31.20) ed è organizzato da RW Film Chess and Music di Giorgio Lundmark (infoline 004179-620.72.40).

Alessio Brunialti

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