“Guglielmo Tell”: con Rossini
apre la stagione del Sociale

Questa sera alle 20 la prima e sabato la replica. L’ultima opera composta dal maestro presentata con la direzione di Carlo Goldstein e la regia di Arnaud Bernard

Per l’esordio della stagione lirica 2019-2020 del Teatro Sociale, la scelta è caduta sul “Guglielmo Tell” di Rossini, ultima opera composta dal maestro, presentata questa sera, giovedì 26 settembre, alle ore 20 in prima e sabato in replica alla stessa ora nella sala di piazza Verdi nella versione originale italiana, del 1831, con la direzione di Carlo Goldstein e la regia di Arnaud Bernard.

«Un titolo impegnativo più di altri per i finalisti del Concorso per giovani cantanti lirici d’Europa dello scorso gennaio», specificano da AsLiCo, Associazione Lirica e Concertistica presieduta da Fedora Sorrentino, e non si può certo dar loro torto: con i suoi quattro atti, che corrispondono quasi ad altrettante ore di durata, è un melodramma impegnativo per i cantanti, ma non per il pubblico grazie alla capacità tutta rossiniana di elaborare passaggi strumentali e vocali complessi, ma sempre pienamente apprezzabili, come la fanfara dell’Ouverture, universalmente nota.

Il secondo titolo in programma è “La sonnambula” di Vincenzo Bellini, il 24 e 26 ottobre, e, in un certo senso, quest’opera torna a casa. È stata composta a Moltrasio, tra l’altro in quello stesso 1831 in cui si tenne il debutto di “Guglielmo Tell”. Ispirata a “La somnambule”, una “comèdie – vaudeville” scritta da Eugène Scribe e Germaine Delavigne nel 1819, sarà diretta da Leonardo Sini con la regia di Raul Vàzquez.

Il “Macbeth” di Giuseppe Verdi andrà in scena il 31 ottobre e il 2 novembre con la direzione di Gianluigi Gelmetti e la regia di Elena Barbalich. Questo titolo completa il trittico verdiano ispirato ai drammi di William Shakespeare, rappresentati al Sociale negli anni Scorsi: “Otello” nella stagione 2018/19 e “Falstaff” in quella passata.

Gli amanti del cigno di Busseto ritroveranno nell’“Aida” in scena il 29 novembre e il 1° dicembre la sua opera più celebre e universalmente amata. L’allestimento è quello storico, firmato da Franco Zeffirelli che aveva benedetto questo progetto pochi giorni prima della scomparsa. La ripresa è stata curata da Stefano Trespidi, mentre concertazione e direzione d’orchestra sono state affidate a Francesco Cilluffo.

Infine un dittico “irrituale”, secondo lo stesso Sociale, il 10 e il 12 gennaio: “L’heure espagnole”, composta da Maurice Ravel nel 1911, e “Gianni Schicchi”, di Giacomo Puccini, del 1918. I biglietti per la prima rappresentazione delle quattro opere in cartellone dopo “Guglielmo Tell” sono in vendita alle casse del teatro a 60 euro (platea e palchi), 30 euro (IV galleria parapetto), 27 euro (V galleria, parapetto), 20 euro (IV galleria, ranghi) e 17 euro (V galleria, ranghi) per la prima. A 55 euro (platea e palchi), 26 euro (IV galleria parapetto), 24 euro (V galleria, parapetto), 19 euro (IV galleria, ranghi) e 16 euro (V galleria, ranghi) per la replica. Riduzioni e convenzioni “in teatro” a 15 euro.

I biglietti sono acquistabili alle casse del Teatro Sociale, in piazza Verdi 1, e online attraverso il sito biglietteria.aslico.org.

Nell’edizione de La Provincia in edicola giovedì 26 settembre due pagine speciali sul “Guglielmo Tell” al Sociale con le interviste di Sara Cerrato e Stefano Lamon al regista Bernard e al direttore d’orchestra Goldstein

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