“”Home sweet home”:
l’arte fatta in casa

Un progetto dell’Accademia Galli - Ied Network per gli studenti di Pittura e Linguaggio. Online opere legate al tema dell’abitazione

“Home sweet home” è il nome – decisamente emblematico - che l’Accademia di Belle Arti Aldo Galli - Ied Network ha voluto dare al progetto lanciato nelle scorse settimane e proposto a tutti gli studenti dei corsi di Pittura e Linguaggi.

Una riflessione sul tema della casa e sulla riscoperta di questo luogo, in un momento delicato della vita di ciascuno, in cui i ragazzi sono stati chiamati a realizzare delle opere d’arte e a riflettere su come questo virus abbia costretto a modificare le abitudini e come la casa si sia trasformata in laboratorio di idee.

«Il progetto è nato, innanzitutto, per far sentire meno soli gli studenti e tutti coloro – staff, docenti, coordinatori – che sono vicini all’Accademia - spiega il direttore, Davide Alesina Maietti -. Si tratta anche di dare un segnale di presenza, di attività e di pro-attività verso il futuro: abbiamo voluto in qualche modo gettare un seme che dia vita a qualcosa di più duraturo. Oltre a questo messaggio di speranza, ce n’è uno più profondamente artistico: rendere visibili e condivisibili le opere degli studenti, in questo momento specifico, mostra che la bellezza e la creatività possono essere una medicina. Possono infatti aprire le porte e le finestre di una casa anche quando esse – fisicamente - devono restare chiuse e farci uscire e viaggiare pur restando tra le mura domestiche. Un modo, insomma, per ricordarci che la bellezza c’è ancora, anche se fatichiamo a vederla. Il ruolo di un’accademia come la nostra è ora anche questo».

Da un punto di vista pratico, la “call” è stata rivolta agli studenti dei due corsi chiedendo loro di mostrare come si possa essere creativi pur restando a casa e isolati e pur non avendo contatto con le fonti di ispirazione classiche, che si basano sulla socialità e sul guardarsi attorno. «Hanno risposto in tanti, realizzando anche più opere ciascuno, dando una personale visione della casa, riscoprendo questo luogo come fonte di calore e di familiarità, interpretando alcuni dettagli a cui magari non si fa normalmente caso ma che vengono colti grazie al tempo - dilatato - a disposizione. L’ambiente domestico è diventato un atelier».

A partire dal 17 marzo scorso le opere realizzate dagli studenti sono state – e sono - pubblicate sui canali social dell’Accademia - Instagram (accademiagalli) e Facebook (Accademia di Belle Arti Aldo Galli): «dopo una selezione ad opera dei docenti e dei coordinatori viene preparato una sorta di piccolo “palinsesto” che permette anche di far dialogare tra loro le opere». Pensando al futuro, si ipotizza una prosecuzione del progetto con una eventuale “puntata numero due”, che potrebbe raccontare il ritorno e documentare la ripresa delle abitudini e della vita “normale”; non solo, per il prossimo autunno l’Accademia pensa alla consueta mostra che vede coinvolti tutti gli studenti e le loro opere. Aggiunge a tale proposito il direttore: «mi piacerebbe che un capitolo di quella mostra potesse essere dedicata al ricordo di questi momenti e al progetto “Home Sweet Home”».

Oltre alle proposte collaterali, l’Accademia ha spronato i propri studenti attivandosi fin da subito anche con la didattica a distanza: «siamo partiti da subito con l’erogazione online delle attività programmate. Una prima selezione ha riguardato le materie - teoriche e teorico/pratiche – che più si prestavano e siamo riusciti ad andare subito a pieno regime; tutti i docenti si sono rivelati fin da subito disponibili, propositivi e collaborativi; da parte loro, gli studenti si sono subito adeguati e hanno partecipato con regolarità alle lezioni. Nei giorni successivi abbiamo trovato la soluzione per proporre anche le lezioni più pratiche: anche in questo caso il supporto dei docenti – che hanno ideato soluzioni creative e efficaci – è stato fondamentale. Di fatto è chiusa solo la nostra sede, ma continuiamo a fare il suo mestiere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA